Il tema pensioni continua ad essere al centro del dibattito in Italia. Se non ci sarà un cambio di passo, gli importi sono a rischio. I dettagli
L’anno sta finendo e il cedolino del 1° gennaio per i pensionati è destinato ad essere leggermente superiore rispetto al precedente. Aumento legato alla crescita dell’inflazione e, di conseguenza, all’aspettativa di vita. Ma il tema continua ad essere sul tavolo del governo e in queste ultime ore è arrivato un nuovo allarme importante. C’è bisogno di un cambio di passo se si vuole continuare ad avere i contributi altrimenti si rischia una situazione ancora più complicata di quella attuale.
Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha suggerito due passaggi fondamentali per portare il sistema pensionistico a continuare ad esistere. La palla ora passa al governo, il quale dovrà trovare le giuste soluzioni per cambiare in modo definitivo la situazione e permettere agli italiani di avere una base molto solida anche dopo il lavoro.
Il sistema pensionistico è a forte rischio e la situazione rischia di complicarsi ancora di più in futuro. Stando agli ultimi dell’Inps, la spesa avrebbe potuto essere ridotta di circa 14-15 miliardi di euro nel 2025 se fossero stati esclusi gli oneri strettamente assistenziali passando dal 15,2% al 14,4% del Pil. Questo significa che si sta avendo un calo dei contributi e, di conseguenza, una cifra minore a disposizione per quanto riguarda i pensionati.
Una situazione che deve preoccupare tutti e non solo una parte di italiani. Se non si assisterà ad un cambio di passo, a rimetterci sarà l’intero Paese perché non si creano dei nuovi contribuenti. Il presidente dell’Inps ha chiesto di continuare sulla solidarietà generazionale, ma anche incrementare l’occupazione per sostenere l’intero sistema. Proprio per questo motivo la palla passa in mano direttamente al governo.
I numeri sono anche sul tavolo del premier Meloni. Il governo nelle prossime settimane cercherà di trovare la giusta soluzione per sostenere il sistema pensionistico. Come spiegato in precedenza, c’è bisogno di creare occupazione e su questo negli ultimi mesi c’è stata una risposta positiva. Naturalmente non basta e nel 2025 si proverà ad arrivare ad una svolta definitiva anche per salvaguardare il futuro dei giovani. Che in questo momento è a forte rischio a causa di una situazione economica non proprio florida.