Pensione di reversibilità, cosa cambia nel 2025: chi ne ha diritto e cosa bisogna fare per ottenerla

Cosa cambia nel 2025 per quanto riguarda la pensione di reversibilità? Scopriamo chi ne ha diritto e cosa si deve fare per ottenerla.

Oggi vi vogliamo dare alcune informazioni legate proprio a questo mondo, cercando di fornirvi tutto quello che serve per far rispettare i vostri diritti. Per prima cosa, però, vogliamo spiegarvi nel dettaglio cosa si intenda con “pensione di reversibilità” per chi non è molto pratico con questi termini. Si tratta di una prestazione economica che spetta ai familiari di un pensionato deceduto assicurando la continuità del reddito anche dopo il decesso dello stesso. Si tratta di una tipologia di trattamento che si rivolge soprattutto ai coniugi superstiti e agli altri familiari a carico in base a determinati requisiti.

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Pensione di reversibilità, cosa cambia nel 2025 (Abruzzo.CityRumors.it)

Va poi specificata qual è la differenza tra la pensione di reversibilità e le pensioni indirette ai superstiti. Sono due forme di trattamento pensionistico davvero molto simile, ma con anche delle differenze sostanziale sui requisiti fondamentali per esserne beneficiari.

La pensione di reversibilità è una prestazione erogata ai superstiti di una persona già titolare di pensione di vecchiaia o invalidità, mentre l’indiretta ai superstiti si applica quando la persona deceduta non era ancora pensionata ma aveva già versato i contributo necessari per maturare il diritto alla stessa. Ora andiamo a vedere le novità del 2025 in merito.

Pensione di reversibilità, ecco cosa cambia nel 2025

Chi ha diritto alla pensione di reversibilità? Il coniuge superstite ha il diritto al 60% della pensione goduta in vita dal precettore della stessa. Al figlio unico superstite (minore o disabile) spetta il 70%. In caso, invece, di due figli superstiti, in assenza di coniuge, questi hanno il diritto all’80%.

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Pensione di reversibilità, ecco cosa cambia nel 2025 (Abruzzo.CityRumors.it)

Ogni anno, per la pensione di reversibilità e non solo, cambiano i limiti di reddito personale per poter beneficiare di questo supporto economico. Per quest’anno non sono previsti tagli per redditi entro il limite di 23.579,22 euro di reddito. Si parla di taglio del 25% per redditi tra 23.579,22 e 31.438,96 euro; del 40% tra 31.438,96 e 39.298,70 euro e del 50% per superiori a 39.298,70 euro.

Un cambiamento dunque che va a inficiare soprattutto sulle fasce alte di reddito e che pone un freno a quella reversibilità che fino al 2024 aveva un taglio decisamente differente. I tagli arriveranno dopo presentazione dell’ISEE e nel caso non vengano contabilizzati subito sarà necessario poi scalare quanto percepito in più successivamente. Attenzione però perché ci sono anche rischi di perdere la reversibilità stessa.

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Chi perde la reversibilità?

La reversibilità la perderà il coniuge rimasto vedovo qualora questo deciderà di sposarsi nuovamente. In quel caso il trattamento sarà sospeso con effetto immediato quando si presenterà il certificato di nuove nozze, altrimenti il rischio è quello di dover restituire successivamente le cifre non dovute.

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Chi perde la reversibilità? (Abruzzo.CityRumors.it)

Per quanto riguarda i figli invece la reversibilità viene interrotta al compimento della maggiore età o alla risoluzione della condizione di inabilità, cosa che invece non avverrà qualora la disabilità fosse da considerarsi permanente.

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Una situazione che sarà disposta in base alla disabilità stessa.

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