La svolta che tutti stavamo aspettando è alle porte: presto si potrà accedere alla pensione anticipata senza tagli sull’assegno.
Attualmente per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario soddisfare ben tre requisiti: avere almeno 67 anni di età; avere non meno di 20 anni di contributi (o 15 ma solo se si rientra in una delle deroghe Amato); aver maturato un assegno previdenziale d’importo pari almeno all’importo dell’assegno sociale che cambia ogni anno per effetto della rivalutazione.
Dal 2011 in avanti, cioè da quando è entrata in vigore la legge Fornero, riuscire ad andare in pensione prima di aver spento 67 candeline sulla torta sembra davvero impossibile. Oppure si possono scegliere misure che consentono di uscire prima dal lavoro ma accettando grosse penalizzazioni.
Ad esempio chi opta per Quota 103 – che permette di andare in pensione a soli 62 anni anziché a 67 – deve accettare che il suo assegno previdenziale venga interamente ricalcolato con il sistema contributivo il ché può portare a perdite anche del 30% ogni mese.
I soggetti che, invece, possono avvalersi di Ape sociale possono accedere alla pensione a 63 anni e 5 mesi e con solo 30 anni di contribuzione ma anche in questo caso devono accettare un assegno mensile che non può mai superare i 1500 euro. Finalmente è arrivata la svolta: potremo andare prima in pensione senza alcun tipo di penalizzazione.
Andare in pensione qualche anno prima è il desiderio se non di tutti, certamente di molti lavoratori che vorrebbero avere più tempo per se stessi, per i propri hobbies e per la propria famiglia. Ma tanti temono di dover poi fare i conti con un assegno troppo basso a causa delle penalizzazioni che molte misure di pensione anticipata comportano. Ora, però, non sarà più così e potremo andare prima in pensione senza subire tagli sull’assegno Inps.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione cambia tutto per quanto riguarda la pensione anticipata. In particolare i giudici si sono occupati di un caso inerente la pensione anticipata ordinaria che, dal 2011 in poi, ha sostituito la vecchia pensione di anzianità.
La pensione anticipata ordinaria non prevede alcuna soglia anagrafica minima da soddisfare: in pratica si può accedere alla pensione a qualunque età, persino prima dei 60 anni in alcuni casi. L’unico requisito richiesto riguarda i contributi che devono essere:
Pertanto se una persona ha iniziato a lavorare, supponiamo, a 18 anni, può accedere alla pensione già a 59-60 grazie a questa misura che, a differenza di Quota 41, si rivolge a tutti i lavoratori. Ma fino ad oggi era necessario che, almeno 35 anni dei 41-42 richiesti – fossero contributi effettivi e non figurativi.
Lo scorso settembre la Corte di Cassazione ha cambiato tutte le carte in tavola e, pertanto, non è necessario che almeno 35 anni di contributi siano effettivi: anche i contributi figurativi possono concorrere allo stesso modo per poter fruire della pensione anticipata ordinaria e il lavoratore potrà comunque andare in pensione senza alcuna penalizzazione sull’assegno che riceverà.