Emergenza abitativa, sono migliaia gli sfratti che colpiscono le famiglie. Ecco che cosa sta succedendo nel Paese.
L’emergenza abitativa continua a essere uno dei problemi maggiori di numerose famiglie. la difficile condizione economica ha un effetto immediato sulla questione casa, come dimostrano i dati forniti da associazioni laiche e religiose come la Caritas, cui si rivolgono i nuclei familiari in situazioni di disagio economico.
La questione casa ha molteplici aspetti delicati: non solo le difficoltà nel pagamento del canone di locazione, ma anche per le quote condominiali, per la manutenzione ordinaria, per le utenze domestiche, per l’anticipo dell’affitto. Le famiglie con reddito basso o che incontrato eventi particolari non riescono più a far fronte alle spese dell’abitazione e ciò determina il ricorso sempre più frequente alle procedure di sfratto per morosità.
Sfratti, le vicissitudini delle famiglie coinvolte
Le condizioni più complicate sono per i giovani e gli anziani con pensioni basse. A essere coinvolte non sono soltanto le grandi città con elevata densità abitativa come Roma, Milano, Napoli, Bologna, ma anche centri minori. Un dato immediatamente risalta agli occhi, il numero degli affittuari cresce con il diminuire dell’età, la fascia sotto i 35 anni è quella che ne conta il maggior numero, quella sopra i 65 anni il numero minore.
Canoni di affitto ormai alle stelle, anche nei centri minori, e redditi bassi e precari determinano una miscela esplosiva con ripercussioni nella capacità delle famiglie di affrontare le spese relative alla casa. Non è un caso che il SUNIA (Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari) richieda l’immediato rifinanziamento del fondo nazionale di sostegno all’affitto e il rilancio delle politiche di riqualificazione edilizia, urbanistica e sociale delle periferie cittadine.
Le organizzazione di settore, anche a livello locale, chiedono quindi di rifinanziare i Fondi per la morosità incolpevole e per il sostegno all’affitto a partire dal livello regionale e comunale. Altro tema importante riprendere e rafforzare i censimenti sul patrimonio abitativo dei Comuni, promuovendo politiche che consentano ai proprietari di rispondere favorevolmente alle richieste di affitto.
Molte persone non rientrano nei programmi comunali di edilizia residenziale pubblica, ma al tempo stesso non riescono a sostenere per intero le spese per la casa derivanti dal mercato immobiliare. Per molti cittadini svantaggiati è difficile stipulare un contratto, per questo viene richiesta la creazione di un’Agenzia sociale della casa con un ruolo di intermediazione e garanzia nei confronti della proprietà immobiliare privata. Resta il problema dello sfratto per migliaia di famiglie e le risposte insufficienti delle amministrazioni pubbliche.