Ecco in arrivo un nuovo contributo, è destinato ai datori di lavoro che fanno contratti a tempo indeterminato. Entriamo nel dettaglio.
Le assunzioni a tempo indeterminato consentono al lavoratore di inserirsi stabilmente in una realtà produttiva e di consolidare la propria posizione professionale acquisendo maggiori garanzie e diritti. D’altra parte anche per i datori di lavoro è vantaggioso avere personale stabilmente assunto, maggiormente motivato e coinvolto nelle sorti dell’azienda.
Non mancano poi i contributi economici e fiscali per le imprese che fanno contratti a tempo indeterminato. Si tratta di contributi statali pensati proprio per superare le situazioni di maggior precarietà, potenziando le possibilità di crescita professionale e sicurezza personale e familiare. Anche il contributo che sta per partire a questo presupposto: valorizzare le competenze dei lavoratori.
Il nuovo incentivo non è ancora al via, ma se ne conoscono i dettagli operativi. Si tratta di un bonus assunzioni disabili under 35 destinato a enti e organizzazioni del terzo settore. Alla partenza manca ancora il Decreto attuativo e le indicazioni operative dell’INPS. Ma sono note le linee guida generali.
La domanda andrà presentata all’INPS, entro l’anno in corso ed è valida per le assunzioni fatte tra il 1° agosto 2022 e il 31 dicembre 2023. Si tratta di un contributo una tantum per il coinvolgimento dei giovani disabili nelle attività delle aziende che li hanno contrattualizzati. Nel dettaglio è indirizzato a enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato e promozione sociale, organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Gli iscritti alle liste delle categorie protette e quindi al collocamento mirato dei disabili devono aver una invalidità riconosciuta pari o superiore almeno al 46 per cento. Il contributo sarà erogata dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) alle organizzazioni che rispetteranno i requisiti previsti. La assunzioni devono prevedere il coinvolgimento dei disabili nelle attività presenti nello statuto dell’ente stesso.
Il bonus non sarà versato se il datore di lavoro risulta non è in regola con il DURC, oppure ha commesso infrazioni alle norme di tutela delle condizioni di lavoro, o non applica accordi e contratti collettivi nazionali. L’ammontare del bonus non è ancora chiaro e bisogna attendere il Decreto attuativo e le indicazioni INPS.
Il fondo del MEF destinato al contributo è di 7 milioni di euro che è il limite di spesa per l’anno in corso. Il bonus è disponibile fino all’esaurimento delle risorse. Entro marzo 2024 dovrà essere presentato il Decreto attuativo e successivamente le indicazioni INPS per la presentazione della domanda e per tutti i dettagli operativi.