Se hai sottoscritto un mutuo, sappi che la banca ora è tenuta a versarti una parte dei soldi spesi: spiegato il motivo
Tanti italiani hanno scelto di stipulare mutui ritenendolo il metodo migliore per poter portare a termine l’acquisto di una casa, considerato ancora adesso un traguardo importante. Riuscire a saldare tutte le rate può certamente risultare impegnativo e può comportare sacrifici non da poco (spesso l’importo richiesto è sui 600-700 euro), ma si ha in questo modo la garanzia di potercela fare.
Girare tra i vari istituti di credito prima di sottoscrivere il contratto rappresenta comunque l’ideale, anche se molti potrebbero non pensarla così. A volte, infatti, può essere fatta una proposta migliore da una banca diversa da quella con cui si ha l’accordo, per questo sarebbe consigliabile valutare tutti i pro e i contro. Anzi, c’è chi arriva a cambiare anche in corso d’opera, mettendo in atto quella che viene definita surroga, se si rende conto di essere in difficoltà a rispettare le condizioni stabilite inizialmente.
La banca deve rimborsare i clienti che hanno fatto i mutui
I clienti che hanno scelto di stipulare mutui con il proprio istituto di credito tendono a pensare di avere solo doveri nei suoi confronti, ma questo è vero solo in parte. È certamente importante essere regolari con il pagamento delle rate, ma lo è altrettanto essere a conoscenza di alcuni diritti che è possibile far valere se non dovesse farlo la filiale stessa.
In realtà, il titolare del contratto dovrebbe ricevere un rimborso sugli interessi non dovuti sul mutuo per un ammontare stimato di 7 mila euro ogni 100 mila euro di prestito. Questo spetta a tutte le persone che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile aperti tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008: molti di quei contribuenti potrebbero essere stati vittime di quella che è stata ribattezzata “truffa dell’Euribor“, in cui sono state coinvolte diverse banche a livello mondiale sanzionate dall’Antitrust UE per avere creato un cartello con l’obiettivo proprio di manipolare il tasso Euribor, modificando i tassi sui mutui a tasso variabile. Si puntava in questo modo ad aumentare la convenienza per gli istituti di credito, a danno invece dei clienti.
L’indennizzo, come è facile immaginare, non scatta però in automatico, c’è una procedura da seguire che è bene conoscere per non farsi trovare impreparati e non perdere questa occasione.
La sanzione era stata inflitta a quattro colossi mondiali, Barclays, Deutsche Bank, Société Générale e il gruppo Royal Bank of Scotland, il rimborso può spettare anche a chi ha i propri mutui in altre realtà, come stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione. Attenzione, però, se l’intestatario ha un conto corrente presso un’altra realtà per far valere quanto previsto dovrà dimostrare che la banca non fosse a conoscenza della manipolazione dell’Euribor e della presenza di tali accordi. Ed è qui che sta l’inghippo, riuscire a farcela potrebbe essere davvero complesso.
È quindi indispensabile per ottenere la cifra che siano rispettate alcune condizioni, ovvero:
- provare l’esistenza di un’intesa o di una pratica volta ad alterare l’Euribor da parte della banca;
- dimostrare che l’Euribor sia stato effettivamente “alterato” a causa della illecita manipolazione subita;
- dimostrare che questo modo di procedere anticoncorrenziale abbia alterato effettivamente l’Euribor, se e per quale tempo ed in quale misura tale alterazione abbia inciso in modo significativo sulla determinazione del tasso di interesse previsto dalle parti nel singolo contratto.
Riuscire a farcela può essere quindi davvero arduo, soprattutto per i non addetti ai lavori, il rischio di fare un buco nell’acqua può esserci, ma un tentativo si può sempre fare.