La discussione sulla manovra entra ormai nelle battute finali. Il testo nelle prossime ore è atteso alla Camera per il primo via libera
Ci siamo: la legge di Bilancio è entrata sul rettilineo finale. Nella serata di ieri, martedì 17 dicembre, è finita la discussione in Commissione e nelle prossime ore il testo è atteso alla Camera. Arrivo con un po’ di ritardo rispetto alla tabella di marcia precedente e per questo motivo al Senato la discussione potrebbe iniziare solamente tra Natale e Capodanno e non prima come ipotizzato nei giorni scorsi.
Le tempistiche, come sempre, sono un po’ strette, ma non si attendono particolari sorprese. Il primo via libera dovrebbe arrivare entro lunedì e poi si passerà al Senato per una semplice ratifica del testo. Non c’è, infatti, la possibilità di apportare delle modifiche a causa di una scadenza del 31 dicembre alle porte.
Dalla famiglia alle imprese: le ultime novità
Gli ultimi emendamenti non hanno portato particolari novità rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi. Partiamo dalla famiglia e dal bonus elettrodomestici. Per tutti coloro che decideranno di comprarne uno nuovo potranno usufruire di un rimborso del 30% sulla spesa totale. Il massimo è comunque di 100 euro per coloro che superano i 25mila euro di Isee e 200 per chi ha una cifra inferiore. Il tetto messo a disposizione dal governo è di 50 milioni di euro.
Per quanto riguarda le questioni fiscali, confermato l’Ires premiale per le aziende che assumono ed investono e il 26% della criptotassa. Si era pensato di alzarla, ma il discorso è rinviato al 2026. La web tax, invece, ritornerà ad essere applicata solamente alle grandi società. Previsto nella manovra anche un fondo di 1,4 milioni di euro per il Ponte sullo Stretto.
Un capitolo del provvedimento è dedicato al cosiddetto reddito libertà, ovvero un aiuto alle donne vittime di violenza. In più in questa manovra si è deciso di mettere in campo una stretta sulle consulenze Rai. I costi non devono superare quelli del 2023. Abbassata da 40 a 20 la proroga per le concessioni elettriche e stabili 50 milioni per l’editoria.
Compensi ministri
Per quanto riguarda i compensi dei ministri, via libera ai rimborsi per le spese di trasferta per coloro che non sono parlamentari e residenti a Roma (vale anche per i sottosegretari), ma la cifra riguarderà solo il tragitto da e per il domicilio residenza. Nessuna equiparazione dei compensi tra esponenti del governo e membri del Parlamento.
In più il governo ha deciso di vietare i compensi in caso di incarichi extra Unione Europa se si copre il ruolo di parlamentari o ministri. Una stretta voluta dalla maggioranza.