Nuova stangata in pieno volto per milioni di lavoratori: la notizia che arriva dall’Inps fa gelare il sangue nelle vene. Ora non abbiamo nemmeno più il diritto di ammalarci.
Ad ogni nuova circolare dell’Inps tutti noi tremiamo temendo cattive notizie: bonus sospesi, sussidi cancellati, nuove tasse. Insomma le novità che possono sconvolgerci e metterci in ginocchio sono talmente tante che per elencarle tutte bisognerebbe scrivere un quarto volume della Divina Commedia.
Talvolta i nostri timori sono del tutto infondati in quanto, al contrario, le circolari dell’Istituto di Previdenza Sociale possono anche essere foriere di belle novità. Pensiamo, ad esempio, a tutte le recenti notizie sul bonus nido che è stato finalmente sbloccato oppure le novità che riguardano l’aumento delle pensioni.
Non solo: pensiamo anche a tutte le circolari riguardo gli aumenti degli importi dei sussidi. Insomma non è il caso di essere pessimisti in quanto anche l’Inps può portare buone notizie. Non è questo il caso però: questa volta le notizie sono tragiche in quanto viene meno uno dei diritti fondamentali dei lavoratori. D’ora in avanti, a quanto pare, saranno guai per chi si ammala.
La novità dell’Inps ha lasciato tutti sconvolti e ha fatto gelare il sangue nelle vene a milioni di lavoratori dipendenti: i giorni di malattia non saranno più pagati. Una realtà con cui un libero professionista deve fare i conti da sempre ma che per i dipendenti è una vera e propria doccia fredda.
La malattia, fino ad oggi, è sempre stata considerata un diritto del lavoratore anche perché non è una scelta quella di ammalarsi. Nessuno sceglierebbe mai di prendersi un’influenza o una polmonite o di contrarre un virus o di farsi venire l’appendicite. Fino ad oggi i lavoratori dipendenti – a differenza dei liberi professionisti – potevano almeno contare sul fatto di non perdere giorni di lavoro in termini pecuniari.
Fino ad oggi, infatti, i giorni di malattia venivano comunque pagati dal datore di lavoro in parte ma, soprattutto, dall’Inps. A quanto pare, però, le casse dello Stato sempre più vuote impongono di fare dei tagli e, quindi, la malattia non verrà più pagata. Questa la notizia che ha fatto il giro del web e tutti sono subito precipitati nel panico ma, a guardare bene le cose, i fatti stanno un po’ diversamente.
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Da giorni gira in rete la notizia secondo cui sarebbe uscita una nuova norma e l’Inps non pagherebbe più la malattia ai lavoratori dipendenti. Tutto è nato dal fatto che diversi lavoratori si sono accorti che in busta paga mancavano i primi 3 giorni di malattia. Che cosa è cambiato?
In realtà non è cambiato nulla ma molti non sono a conoscenza di un dettaglio fondamentale. Come ha ribadito l’Inps con una comunicazione di pochi giorni fa, i primi tre giorni di malattia vengono pagati non dall’Inps ma dall’azienda. L’Inps paga la malattia solo dal quarto giorno in poi. Ma alcuni Contratti Collettivi Nazionali prevedono che, dopo un certo numero di malattie, il datore di lavoro non è più tenuto al pagamento dei primi tre giorni.
Facciamo un esempio: se da contratto un’azienda deve pagare i primi 3 giorni solo per le prime 5 malattie e un dipendente, in un anno, si ammala per 6 volte, la sesta volta i primi tre giorni non gli verranno pagati da nessuno, né dall’azienda né dall’Inps. In tal senso alcune persone perderanno dei giorni ma questo non c’entra nulla con l’Inps che, invece, continuerà a pagare la malattia regolarmente dal quarto giorno in poi.