Andare in pensione a 63 anni è possibile. Il governo ha prorogato l’estensione della misura fino al 31 dicembre 2024. I dettagli operativi.
L’accesso alla pensione nel nostro paese è regolato da diverse norme e regolamenti che rendono il sistema pensionistico molto variegato. La prestazione che fa riferimento per tutto il sistema è la pensione di vecchiaia alla quale si accede all’età anagrafica di 67 anni con almeno 20 anni di contributi (con il calcolo contributivo limite d’accesso pari a una volta l’assegno sociale).
Ma questa è solo una delle opportunità offerte, in realtà la situazione è condizionata proprio dal calcolo contributivo introdotto nel 1996 e sfavorevole soprattutto per i lavoratori con contributivi versati esclusivamente dopo quella data. Infatti esistono delle prestazioni pensate per anticipare l’uscita dal lavoro e rendere più flessibile il sistema per categorie particolari di lavoratori.
Tra le misure in uscita che il governo ha prorogato per il 2024 c’è la cosiddetta APE sociale. Questa è un’agevolazione che permette di accedere alla pensione anticipata a determinate categorie di lavoratori che si trovano in condizioni di difficoltà. Per il 2024, l’accesso all’APE Sociale è stato modificato rispetto agli anni precedenti.
Le categorie di lavoratori ammesse alla prestazione sono i disoccupati che hanno esaurito la NASPI o la DIS-COLL e non hanno trovato un nuovo lavoro. I lavoratori impegnati in attività gravose svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni o per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni, una o più attività gravose individuate dalla legge (per esempio lavori usuranti, lavori in turni, lavori in ambienti malsani).
Gli invalidi, cioè i lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%. I lavoratori occupati che assistono da almeno 6 mesi il coniuge, unito civilmente, un parente di primo grado con disabilità grave o anche di secondo grado se senza familiari che possono assisterlo. Per tutti queste categorie l’età per ottenere l’APE sociale è incrementata fino a 63 anni e 5 mesi compiuti al momento della presentazione della domanda o entro il 31 dicembre 2024.
Le regole introdotte valgono per i nuovi richiedenti, per coloro che avevano maturato i requisiti validi per l’accesso senza presentare domanda di verifica e per i decaduti dal beneficio che ripresentano domanda. Gli anni di contributi sono 30 per i disoccupati, per gli invalidi oltre il 74%, per i caregiver. Diventano 32 per gli operai edili con CCNL Edilizia e affini e 36 per lavori gravosi.
Con le nuove regole valide per chi accede nel 2024, si perde la prestazione in caso di attività lavorativa dipendente o autonoma, oppure se si svolge un lavoro autonomo occasionale con redditi superiori a 5mila euro annui lordi. Se hai qualsiasi dubbio poi chiedi sempre informazioni al Caf o al commercialista.