In pensione 5 anni prima con l’INPS, promessa mantenuta: cosa fare per poterne approfittare

Sulle pensioni le novità sono sempre meno chiare, quindi vediamo di spiegare meglio come e chi può andare in pensione fino a 5 anni prima

Sono cambiate le carte in regola per la pensione, alcuni cittadini infatti possono approfittare di un anticipo fino a 5 anni ma non è facile capire come funziona. Innanzitutto si dovrebbe partire con il dire che nella maggior parte dei casi, l’unica aiuto in modo dettagliato è quello di un caf.

In pensione 5 anni prima con l'INPS
In pensione 5 anni prima con l’INPS, promessa mantenuta: cosa fare per poterne approfittare – Abruzzo.cityrumors.it

Quest’ultimo, infatti, richiedendovi varie documentazioni si accerterà di persona se per voi è possibile far richiesta di pensione anticipata. Prima di chiedere a un caf e quindi pagare una certa somma di denaro, vediamo però di capire come funziona la Quota e chi potrebbe rientrare nell’agevolazione della pensione anticipata.

Come funzionano la maggiorazione contributiva e l’Ape sociale per andare prima in pensione

Ad esempio ci sono lavoratori che si trovano con alcune carenze dal punto di vista contributivo, che pregiudicano la possibilità di andare in pensione, possono appellarsi ad altri fattori, requisiti che gli permetteranno di scegliere un pre-pensionamento evitando l’attesa di ulteriori anni. Quest’anno sarà per esempio possibile recuperare fino a 5 anni di contributi, ma solo in alcuni casi.

maggiorazione anticipata e ape sociale
Come andare in pensione prima se si è disabili-Abruzzo.cityrumors.it

Per quanto riguarda ad esempio gli invalidi, hanno a disposizione una ‘maggiorazione contributiva’ che apre una strada semplificata alla pensione. Il contribuente ha facoltà di chiedere all’INPS l’accredito di una sorta di bonus contributivo di 2 mesi per ogni anno di lavoro svolto.

Per capire meglio come funziona, si può dire che con 12 mesi di lavoro vengono accreditati per il diritto alla pensione 14 mesi, 2 in più.  Naturalmente se il periodo è inferiore all’anno, la maggiorazione viene calcolata in base al periodo di lavoro effettivo. Ma chi può sfruttare questa agevolazione e come funziona?

Questa maggiorazione contributiva viene chiamata anche l’Ape sociale, che riguarda tutte quelle persone che per determinati requisiti possono accedere in anticipo alla pensione. A richiederla ne hanno diritto:

  1. Disoccupati con 30 anni di contributi
  2. Lavoratori con 30 anni di contributi che assistono familiari di 1° e 2° grado con disabilità grave
  3. Lavoratori con 30 anni di contributi che presentano un grado di invalidità superiore o pari al 74 per cento

A ciò poi si aggiungono coloro che hanno 36 anni di contributi e che svolgono un lavoro ritenuto pesante, e le lavoratrici madri che con 30 o 36 anni di contributi riescono ad avere una riduzione di 1 anno per ogni figlio con un massimo di 2 anni.

Con la maggiorazione contributiva chi ha lavorato anche dopo essere stato riconosciuto invalido, però, può recuperare fino a 5 anni di contributi. Infatti ogni anno di lavoro svolto dopo che la commissione medica invalidi civili ha emesso il verbale di riconoscimento dell’invalidità, vale 1,2 volte.

E fino al tetto massimo di 5 anni recuperabili. La domanda va presentata contestualmente a quella della pensione, allegando le certificazioni mediche ed il verbale della commissione.

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