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Economia e Finanza

IMU, ho saltato il pagamento: cosa succede adesso? Pochi sono informati sulle conseguenze

Non tutti sono informati sulle conseguenze di ciò che accade nel caso in cui dovesse saltare il pagamento dell’IMU: ecco cosa sapere nel merito.

L’imposta municipale unica (IMU) è una tassa dovuta per il possesso di fabbricati (senza tenere in considerazioni le abitazioni principali, ovvero le prime case), i terreni agricoli e le aree fabbricabili. È fondamentale pagarla e non dimenticarsi di farlo, pena conseguenze fiscali. I proprietari di immobili devono fare riferimento al calendario fiscale italiano.

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Ci sono delle scadenze da prendere in considerazione nel corso dell’anno fiscale, in cui i proprietari di immobili che devono pagare l’IMU versino prima un acconto per l’anno in corso e poi la cifra rimanente. Tuttavia, può accadere che nel corso dell’anno ci si dimentichi di pagare la tassa e in questo caso bisogna agire immediatamente per rimediare al mancato adempimento.

Per fortuna, c’è uno strumento che consente alle persone di evitare pesanti conseguenze che potrebbero derivare dagli accertamenti da parte dell’amministrazione tributaria. Tuttavia, come già accennato, è fondamentale agire con tempestività per contenere le sanzioni. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa fare.

IMU non pagata 2025: scadenze e cosa fare

L’imposta IMU è suddivisa in due rate annuali, che devono essere versate puntualmente per evitare sanzioni. La prima deve essere pagata entro il 16 giugno, mentre il saldo finale i contribuenti lo devono entro il 16 dicembre. Tuttavia, per coloro che non vogliono rateizzare la somma, possono tranquillamente pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno, versando quindi sia l’acconto che il saldo finale.

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Dunque, esattamente come per gli anni scorsi, anche per il 2025 il termine della prima rata o del pagamento in un’unica soluzione è fissato a lunedì 16 giugno, la prima data di riferimento dell’anno fiscale. Nel caso in cui il contribuente non dovesse rispettare le scadenze previste oppure versare una somma inferiore al dovuto, può usufruire del ravvedimento operoso, previsto dall’art.13 del D. Lgs. n. 472/1997.

Il ravvedimento operoso permette di regolarizzare la propria posizione tributaria in modo spontaneo, evitando in questo modo accertamenti fiscali, ottenere sanzioni ridotte e corrispondere interessi commisurati ai giorni di ritardo. Per calcolare la somma complessiva con il ravvedimento, bisogna sommare:

  • l’ammontare della tassa omessa;
  • una sanzione ridotta, che viene calcolata in base al ritardo;
  • gli interessi legali, che vengono applicati giornalmente sul debito.

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IMU non pagata 2025: le soglie di sanzione

La norma prevede diverse soglie di sanzione per chi non paga l’IMU in tempo. Le nuove percentuali sono in vigore dal 1° settembre 2024 e sono le seguenti:

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  • Entro 14 giorni dalla scadenza (30 giugno): sanzione dello 0,083% al giorno di ritardo, fino a un massimo dell’1,162%.
  • Dal 15° al 30° giorno: sanzione dell’1,25%;
  • Dal 31° al 90° giorno: sanzione dell’1,39%;
  • Oltre 90 giorni entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU: sanzione del 3,125%.
  • Oltre il termine di presentazione della dichiarazione IMU: sanzione del 3,572%;
  • Comunicazione dell’atto, non preceduto da verbale e senza richiesta di adesione: sanzione del 4,17%.

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Come si può vedere, la tempestività è molto importante. Perché se si effettua il ravvedimento entro i primi 14 giorni dalla data di scadenza, la sanzione è minima, altrimenti il rischio è ritrovarsi a pagare una tassa un bel po’ salata, perché oltre il 30 giugno la multa aumenta di un bel po’.

Isabella

Classe 1993. Ha una laurea magistrale in Studi Politici e Internazionali e un Master in Comunicazione. Offre una lente d’ingrandimento sulla società attraverso uno sguardo sulla società: dall’economia alla politica, senza tralasciare il gossip. Ama il cinema e la musica, arti che hanno sempre sciolto quesiti latenti.