Quando una persona viene a mancare i suoi ben vengono trasferiti agli eredi, ma vi è una serie di regole da rispettare.
Alla morte di qualcuno, i suoi eredi entrano in possesso dei beni che gli appartenevano. La successione dei beni in Italia è regolamentata con una serie di leggi a cui far riferimento, che hanno lo scopo di tutelare i vari eredi del de cuius (cioè del defunto).
Un elemento fondamentale a cui far riferimento, ad esempio, è la cosiddetta quota di legittima. Con questa espressione si fa riferimento alla parte di patrimonio del defunto che la legge riserva in modo obbligatorio ai cosiddetti eredi legittimari.
Detta in altri termini, la quota di legittima è quella parte di eredità che, a prescindere dalla volontà testamentaria del defunto, andrà ai suoi eredi diretti, ad esempio coniuge o figli. Per essere diseredati del tutto, infatti, devono presentarsi delle condizioni molto gravi e stabilite nel Codice Civile.
Oltre alla quota di legittima, poi, bisogna nominare anche la quota disponibile, definita come la parte di eredità restante una volta liquidati gli eredi legittimi. Solitamente della quota disponibile si dispone in base alle volontà espresse dal defunto nel suo testamento.
Poniamo ad esempio il caso che il de cuius voglia destinare parte della sua eredità alla nuora e che decida di farlo tramite donazione già prima di morire. In questo caso sarebbe lecito domandarsi se gli eredi legittimi (ad esempio i suoi figli), una volta venuto a mancare il padre, possano rivendicare la donazione effettuata alla nuora.
La stessa domanda si può porre anche in merito alla quota disponibile, magari destinata alla nuora come stabilito nel testamento. La risposta è: no. Ma solo a patto che la cifra donata o lasciata in eredità tramite testamento sia calcolata nel modo giusto. Cioè tenendo conto della parte di patrimonio da lasciare agli eredi legittimi, come stabilito dalla legge.
Se i calcoli sono fatti nel modo giusto gli eventuali eredi diretti del de cuius non potranno rivendicare nulla, proprio perché si tratterebbe dei beni di cui il de cuius ha facoltà di decidere. Per rivendicare eventuali beni lasciati in eredità impropriamente, gli eredi hanno tempo fino a 10 anni dalla morte del de cuius. Trascorso questo lasso di tempo subentrerà la prescrizione e non sarà più possibile intentare alcuna azione legale per il recupero delle somme.