Dopo quanto tempo dal mancato pagamento di una bolletta luce e gas possono essere staccati? Ecco quali sono i possibili scenari
Chi per dimenticanza a causa dei numerosi impegni, chi per una momentanea impossibilità economica, può capitare di non riuscire a pagare la bolletta dell’elettricità o del metano entro la scadenza indicata. Ma quello che preoccupa tante persone è capire dopo quanto tempo ci sia il rischio di vedersi staccare il gas o la luce.
Anzitutto niente paura, se non si riesce ad effettuare il pagamento entro il giorno indicato ma il saldo viene effettuato pochi giorni dopo non solo non si rischia alcun blocco delle forniture ma non sono previste sanzioni. Se però dovessero passare diversi giorni le cose andrebbero a cambiare. Ecco dunque quanto tempo avete, dopo la scadenza, per pagare una bolletta.
Bollette non pagate in tempo: dopo quanto viene staccata la fornitura?
Il primo caso è quello del saldo tra i due ed i sette giorni dopo la scadenza. Non ci sono conseguenze e si potrà procedere normalmente per regolarizzare la propria posizione. Se sono passati da 7 a 15 giorni si potrà ricevere via raccomandata una diffida ad adempiere al pagamento. In questo caso verranno addebitati i relativi interessi di mora ed occorrerà procedere nei tempi indicati ovvero entro 10, 15 o 20 giorni.
Questo in base al fatto che il calcolo sia fatto dalla data di consegna al cliente della comunicazione via pec, dalla data di invio da parte del fornitore oppure dall’emissione della raccomandata. È importante inoltre sottolineare che qualora si venga considerati buoni pagatori ovvero, nei due anni precedenti, le bollette sono sempre state pagate con regolarità e rispettando alle scadenze, non sarà prevista maggiorazione per i primi dieci giorni. Andrà cioè pagato soltanto il tasso di interesse di riferimento applicato all’importo della bolletta.
La riduzione progressiva della potenza
Trascorso questo lasso di tempo si procederà con la sospensione della fornitura in modo graduale. Per quanto riguarda la luce solitamente è prevista una riduzione della potenza erogata arrivando al 15% di quella prevista sul contratto. La procedura in questo caso prevede l’invio da parte del fornitore di una richiesta di sospensione dell’utenza; il distacco non avviene dunque nell’immediato ma progressivamente e nel caso della luce, l’illuminazione potrà essere comunque utilizzata per un certo periodo oltre agli elettrodomestici principali, nonostante la riduzione della potenza. Questo almeno fino alla sospensione vera e propria della fornitura, in caso di inadempienza del cliente.