E’ fondamentale prestare attenzione a determinati limiti compilando la prossima dichiarazione dei redditi, al fine di massimizzare le detrazioni fiscali consentite dalla legge.
Con l’arrivo del nuovo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 gennaio, si aprono nuovi scenari per la detrazione delle spese nella prossima dichiarazione dei redditi. La domanda che molti si pongono è: quanto potrà essere scaricato rispetto alle spese sostenute nel 2023? La risposta, come spesso accade nel mondo fiscale, è articolata e dipende da una serie di fattori.
Per coloro che hanno frequentato un’università pubblica, i limiti di spesa non sono una preoccupazione. Tutte le spese sostenute per l’iscrizione e altre tasse universitarie possono essere scaricate al 19%, fermo restando i nuovi paletti alle detrazioni Irpef previsti dalla recente riforma fiscale.
Per gli studenti delle università private, invece, i limiti di detrazione dipendono dal decreto annuale del MIUR, che tiene conto degli importi medi delle tasse e dei contributi delle università statali. Questi limiti vengono fissati anno per anno e possono variare a seconda dell’area disciplinare del corso e della zona geografica in cui si trova l’ateneo.
Spese detraibili per l’istruzione dei figli
Prima di esaminare i nuovi limiti di spesa, è importante comprendere quali spese universitarie possono essere detratte. Tra queste rientrano le tasse di immatricolazione e iscrizione, le spese per esami di profitto e laurea, oltre ad altri costi specifici legati alla frequenza di corsi universitari, di specializzazione o di dottorato.
Per le spese sostenute nel 2023, che saranno dichiarate nella prossima dichiarazione dei redditi, i limiti di detrazione variano a seconda dell’area disciplinare e della zona geografica:
- Area medica: € 3.900 (Nord), € 3.100 (Centro), € 2.900 (Sud e isole);
- Area Sanitaria: € 3.900 (Nord), € 2.900 (Centro), € 2.700 (Sud e isole);
- Scientifico-Tecnologica: € 3.700 (Nord), € 2.900 (Centro), € 2.600 (Sud e isole);
- Umanistico-sociale: € 3.200 (Nord), € 2.800 (Centro), € 2.500 (Sud e isole).
È importante consultare il documento allegato al decreto per verificare a quale area disciplinare appartiene il proprio corso di studio e individuare il limite di spesa da considerare.
In sintesi, i nuovi limiti di detrazione per le spese universitarie offrono un quadro chiaro ma variegato, che dipende dalla natura pubblica o privata dell’istituto frequentato e dall’area disciplinare del corso di studio. È fondamentale prestare attenzione a tali limiti al momento di compilare la prossima dichiarazione dei redditi, al fine di massimizzare le detrazioni fiscali consentite dalla legge.