Brutte notizie per tutti coloro che compiranno 67 anni il prossimo anno: potrebbero dover restare ugualmente al lavoro ancora per un po’. La situazione sul fronte delle pensioni si fa sempre più preoccupante.
Se c’è un aspetto positivo del diventare più “adulti” è che ci si avvicina, mano a mano, alla pensione. O almeno così dovrebbe essere. Ho volutamente usato il condizionale perché ormai la pensione sembra essere diventato un bersaglio mobile che si allontana da noi progressivamente. E, quindi, anche 67 anni e 20 anni di contributi potrebbero non bastare più.

Se spegnerete 67 candeline sulla torta di compleanno nel 2026, l’Inps potrebbe benissimo respingere la vostra domanda di pensionamento anche se avete versato tutti i contributi. La situazione non è rosea: migliaia di persone potrebbero restare incastrate.
Che fare? A dire il vero il problema riguarda non proprio tutti ma soltanto coloro che hanno iniziato a timbrare il cartellino e a versare i contributi da una certa data in avanti. Per costoro non sempre 67 anni di età e 20 di contributi sono sufficienti per dire addio all’ufficio o alla fabbrica.
Niente pensione a 67 anni: si mette male per migliaia di lavoratore
Dalla Legge Fornero in avanti sappiamo bene che per poter accedere alla pensione di vecchiaia occorre avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi. Purtroppo, tuttavia, a volta non è sufficiente nemmeno soddisfare questi due requisiti per poter uscire dal lavoro.

La Legge Fornero non è così semplice come potrebbe sembrare e ha un terzo requisito che quasi nessuno conosce, un requisito che rischia di mettere i bastoni tra le ruote a tantissimi lavoratori e, soprattutto, a coloro che hanno uno stipendio basso. Infatti la Legge Fornero ha stabilito che per poter andare in pensione, oltre ad avere almeno 67 anni e minimo 20 anni di contributi, bisogna aver maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’assegno sociale.
L’assegno sociale cambia ogni anno in quanto è soggetto a rivalutazione. Nel 2025 corrisponde a 538,69 euro al mese ma nel 2026 aumenterà ancora. Pertanto se un lavoratore guadagna poco e non riesce a raggiungere questa soglia minima, può scordarsi di accedere alla pensione di vecchiaia anche se ha già 67 anni e 20 anni o più di contributi.
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Legge Fornero: ecco chi non può andare in pensione se non raggiunge la soglia minima
Come anticipato nel paragrafo precedente, stando a quando stabilito dalla legge Fornero, entrata in vigore nell’ormai lontano 2012 ma non ancora superata, per poter accedere alla pensione di vecchia, oltre al requisito anagrafico e a quello contributivo, occorre soddisfarne un terzo che ha a che fare con l’importo dell’assegno Inps.

Questo ostacolo, tuttavia, non riguarda tutti ma solo i lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 in avanti, cioè da quando le pensioni hanno cominciato ad essere calcolate con il sistema contributivo e non più con quello retributivo.
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Tutti gli altri, una volta raggiunta l’età e i contributi necessari possono andare in pensione a prescindere dall’importo maturato. In ogni caso, se la legge Fornero non verrà superata, dal 2027 molto probabilmente 67 anni non basteranno più per nessuno e l’età pensionabile aumenterà ancora.





