Brusco dietrofront del Governo in merito alla Carta Dedicata a te. I beneficiari potrebbero dire addio ai pagamenti.
La Carta Dedicata a te è lo strumento che il Governo ha introdotto nel 2023 per la prima volta, al fine di riconoscere alle famiglie italiane un contributo di natura economia per fronteggiare l’inflazione crescente e il caro carburanti.
La misura ha ricevuto il rinnovo anche per il 2024, portando un paio di vantaggi alle famiglie: Il primo è stato un aumento di 30.000 carte, con maggiori possibilità di rientrare tra i beneficiari, mentre l’altro è stato l’incremento di circa 40 euro dell’importo che è arrivato così a 500 euro una tantum.
A queste importanti novità si affianca il brusco dietrofront del Governo, che impedirà a tante famiglie di poter fare affidamento sul contributo della Carta Dedicata a te. Sembra infatti in arrivo molto probabilmente il momento di dirle addio.
È necessario subito evidenziare di come non ci sia nulla da temere per il pagamento della Carta Dedicata a te annunciato per quest’anno, il quale verrà erogato dal mese di settembre 2024 dopo la definizione di una nuova procedura di assegnazione che coinvolgerà Inps, Poste Italiane e i Comuni.
Il reale problema riguarda il prossimo anno perché, come spiegato da Repubblica, è altamente probabile che il Governo decida di fermare la misura che costa circa 600 milioni. D’altra parte l’inflazione e i prezzi sul carburante e l’energia non allarmano più come qualche anno fa.
Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha più volte sottolineato la fine del tempo dei sussidi: con il via libera al nuovo Patto di Stabilità l’Italia dovrà iniziare il piano di restituzione del debito, come indicato nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso aprile. L’obiettivo si legge è di far passare il deficit dal 7,4% al 3% nel 2026 e questo richiede specifici sacrifici per poter far cassa.
La Carta Dedicata a te sembra essere la principale indiziata per consentire al Governo di ridurre sensibilmente il deficit. In questo modo si andranno a recuperare quelle risorse necessarie per finanziare l’unica misura a cui l’attuale esecutivo non sembra voler mettere da parte: il taglio del cuneo fiscale. Dunque, dal prossimo anno i beneficiari della carta potrebbero fare a meno di questa misura e dover guardare ai contributi ancora presenti.