L’impiego fondamentale della caldaia ha come pesante controindicazione i consumi, ma per quando arriverà il freddo potrebbero esserci delle liete novità.
La caldaia è una componente della casa che va sempre attenzionata, per una questione di sicurezza ed anche per i corsi che comporta. Con l’avvicinarsi dell’inverno 2024-2025, le dinamiche di prezzo del gasolio da riscaldamento stanno attirando l’attenzione di molti. Il costo di 1.000 litri di gasolio adesso si attesta attorno a 1.390,86 euro, corrispondente a circa 1,39 euro al litro. Di anno in anno ci si aspetterebbe un aumento dei prezzi con l’arrivo della stagione fredda, ma le previsioni attuali suggeriscono un trend diverso.
E di recente il prezzo del gasolio da riscaldamento ha mostrato segni di ribasso, con un calo dell’1,67% nell’ultima settimana di rilevazione ed una diminuzione significativa del 16,30% rispetto allo scorso anno. Nel settembre 2023, il prezzo era di 1.661,74 euro per 1.000 litri, evidenziando un cambiamento notevole in un breve lasso di tempo. Questa discesa dei costi potrebbe offrire un certo sollievo a coloro che utilizzano caldaie a gasolio.
Il gasolio da riscaldamento è un prodotto derivato dal petrolio, come è facile immaginare. E quindi è soggetto a fluttuazioni in base alle condizioni di mercato. Le dinamiche geopolitiche, in particolare quelle riguardanti la Russia e l’OPEC, hanno un impatto diretto sui prezzi. Ma le prospettive attuali sul mercato del petrolio sembrano suggerire una diminuzione, il che potrebbe portare a un ulteriore calo del costo del gasolio.
Spesa per la caldaia, c’è ottimismo
Un altro elemento da non sottovalutare è il cambiamento nelle abitudini dei consumatori riguardo al riscaldamento domestico. Secondo un report Istat del 2021, il metano è la fonte più utilizzata in Italia, con il 68% delle famiglie che lo preferisce per il riscaldamento. E si registra una tendenza crescente verso l’uso di energie rinnovabili ed alternative, come il pellet (per quanto lo stesso non manchi di avere degli effetti negativi) e le pompe di calore, che stanno guadagnando sempre più terreno.
Questo spostamento potrebbe influenzare la domanda di gasolio da riscaldamento, contribuendo ulteriormente alla sua discesa di prezzo. Sono state intraprese già da tempo politiche per fare in modo che il gasolio venga ridotto nell’uso. Eppure questo combustibile rimane una scelta popolare, soprattutto in aree rurali od in edifici non collegati alla rete del gas naturale.
Qui l’installazione di impianti di riscaldamento a metano può risultare costosa e complessa, rendendo il gasolio una soluzione più pratica e conveniente.
Quindi bisogna fare in modo di trovare un punto di intesa ed un equilibrio necessario tra un discorso economico ed un altro che riguarda la necessità di dovere salvaguardare l’ambiente. Sta di fatto che, con le normative attuali che puntano a una maggiore sostenibilità, l’uso di combustibili fossili come il gasolio potrebbe subire ulteriori restrizioni.
A partire dal 2040 l’uso di caldaie a gas sarà vietato, spingendo i consumatori verso scelte più ecologiche. Ciò potrebbe significare che, nonostante i costi attuali siano in calo, il futuro del gasolio da riscaldamento potrebbe essere incerto.