Il Governo ha approvato lo schema presentato dal ministro Giorgetti sulla manovra di bilancio; sul tavolo investimenti che riguardano anche le ristrutturazioni.
Doveva essere la Legge di Bilancio che avrebbe salutato in maniera definitiva la stagione dei bonus aperta negli passati. È stato lo slogan principale del Governo Meloni, ma non è stato propriamente così; è tutto ancora da definire visto che la legge prima della fine dell’anno non sarà approvata, ma nello schema preliminare presentato dal Ministro dell’economia qualche bonus casa, con annesse ristrutturazioni, è presente.
Nei giorni scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema preliminare sulla Legge di Bilancio 2025 presentato da Giorgetti; sul tavolo un intervento da 30 miliardi di euro che andranno ad influenzare anche il settore delle ristrutturazioni.
È vero che le agevolazioni cambieranno, e di parecchio, rispetto a quanto visto fino ad ora, ma non è un addio definitivo ai bonus casa di riferimento. Resterà di sicuro il più consistente ed utilizzato, quello ristrutturazioni, che invece sarebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2024.
Ma come funzionerà nel 2025 il bonus ristrutturazioni? Piccola premessa, l’agevolazione non è frutto della stagione dei bonus avviata a seguito dei lockdown, ma è stata introdotta molto prima con un originario 36% di bonus sulle spese di ristrutturazione, salvo poi arrivare a partire dal 2012 all’attuale 50%. Ebbene, il bonus da quanto si legge in questa fase preliminare, resterà in vigore anche nel 2025, ma con qualche modifica in più.
Per il 2025 era previsto un ritorno alle detrazioni sui lavori in casa nuovamente al 36% su un massimale di spesa di 48mila euro, tuttavia la bozza della Legge di Bilancio parla ancora di una proroga al 50%. Ma non mancheranno altre limitazioni.
La più importante è che l’agevolazione sarà applicabile solo ai lavori di ristrutturazione effettate sulle prime case. Innalzato anche il massimale di spesa che dai 48 previsti raggiunge i 96mila euro. La detrazione resta in IRPEF e da scalare in 10 anni, ragion per cui viene esclusa la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Il bonus ristrutturazione andrà a coprire una serie diversificata di interventi edilizi; si va dalla manutenzione straordinaria -come l’installazione di ascensori e rifacimento di scale- al restauro e rinnovamento conservativo -innalzamento dei solai e nuove aperture come finestre.
Si passa poi per la ristrutturazione edilizia -e quindi demolizione, ricostruzione, modifiche di facciate aggiunte di mansarde e così via- fino alla manutenzione ordinaria ovvero quegli interventi che riguardano le parti comuni di un edificio.