Scopriamo quali sono i Bonus da richiedere per ammortizzare i costi legati al pagamento di colf e badanti e i requisiti per avervi accesso.
Il Governo mette a disposizione dei contribuenti aiuti economici per il pagamento di colf e badanti. Tante famiglie hanno la necessità di assumere un aiuto per le pulizie della casa o per l’assistenza di un familiare con disabilità e più o meno autosufficiente.
Quando tutti i componenti lavorano può essere difficile riuscire a gestire la casa o una disabilità. Da qui l’esigenza di avvalersi di un professionista che aiuterà a mantenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
I costi da sostenere, però, sono alti soprattutto dopo l’aumento dell’inflazione tra il 2022 e l’anno in corso. Per recuperare parte delle spese è possibile ricorrere ad alcuni Bonus attivati dal Governo proprio per sostenere le famiglie italiane nell’assunzione con contratto di una badante (o colf).
I Bonus attivi per recuperare le spese di colf e badanti
Un primo Bonus da richiedere ha un valore di 300 euro ed è riconosciuto da Cas.Sa. Colf ai datori di lavoro iscritti da almeno un anno. L’aiuto consiste in un rimborso di parte delle spese sostenute per pagare i contributi previdenziali o lo stipendio di collaboratori domestici regolarmente assunti.
L’importo massimo è di 300 euro per dodici mesi. Condizione necessaria uno stato di non autosufficienza permanente del richiedente. Sarà necessario essere nell’impossibilità di svolgere le più semplici attività quotidiane (lavarsi, vestirsi, andare al bagno).
Un secondo aiuto è l’assegno di accompagnamento erogato in caso di invalidità dell’assistito. La somma servirà per coprire i costi legati ai servizi di assistenza richiesti. La domanda dovrà essere inoltrata all’INPS e la minorazione dovrà essere riconosciuta nel verbale rilasciato dalla Commissione medico-legale incaricata dell’accertamento sanitario. L’importo è di 527,16 euro per 12 mesi nel 2023.
Il datore di lavoro, poi, può portare in detrazione le spese effettuate per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle badanti se la persona assistita è non autosufficiente. Condizione necessaria un reddito inferiore a 40 mila euro all’anno. Il tetto massimo di spesa è di 2.100 euro. Considerando che la detrazione è del 19% si recupereranno al massimo 399 euro.
La normativa prevede anche la deduzione dei costi per il pagamento di una badante indipendentemente dalla condizione di invalidità dell’assistito. La deduzione serve per abbattere la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte. Significa che si pagheranno meno tasse. Il tetto massimo dei contributi da dedurre è di 1.549,37 euro all’anno.