Il Bonus Asilo Nido è una forma di aiuto rivolta alle famiglie e ai genitori single che può essere fondamentale: l’INPS specifica che può essere richiesto anche presso il domicilio.
Diventare genitori è una cosa bellissima e per molte persone è l’ambizione, o meglio l’obiettivo primario, della vita. Tuttavia questo bellissimo desiderio è spesso funestato da problematiche di vario genere. In primo luogo la situazione economica precaria in cui vive l’Italia tutta, poi da norme che rendono complessa la gestione della genitorialità e il contemporaneo mantenimento del posto di lavoro.
Fuori dai confini nazionali il congedo parentale è decisamente più ampio che da noi: in Svezia sono garantiti 480 giorni di congedo per entrambi i genitori, suddivisi in 90 giorni al 100% della retribuzione per entrambi e i restanti da suddividere tra padre e madre all’80% della retribuzione.
La media europea della maternità è di 21,5 settimane con casi virtuosi come quello della Bulgaria (quasi 60 settimane) dell’Irlanda, della Slovacchia e della Croazia (tutti sopra le 30 settimane) e casi sopra la media come quello della Repubblica Ceca (quasi 30 settimane). La differenza maggiore però la si riscontra nei congedi di paternità.
Le vicine Francia e Spagna ad esempio concedono 16 settimane a ciascun genitore (4 mesi) al 100% della retribuzione, il che significa che per i primi 8 mesi il bambino è sempre insieme ad uno dei due. Meglio fa anche la Germania che concede 12 mesi di congedo al richiedente principale (solitamente la madre) e due mesi bonus per il partner.
In Italia il congedo è di 5 mesi per la madre al 100% della retribuzione, più la possibilità di aggiungere altri 3 mesi all’80%. Diversa la situazione per i padri che hanno appena 10 giorni obbligatori – il minimo imposto dalla direttiva europea – e 1 facoltativo a discrezione dell’azienda.
Data la situazione legislativa che impone ai genitori di tornare a lavoro prima che il figlio possa compiere un anno, le famiglie hanno la necessità di ricorrere agli Asili Nido, strutture che si occupano proprio della gestione dei bimbi mentre i genitori sono a lavoro. Introdotto dall’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, il bonus Asilo Nido viene in loro soccorso: consiste nel pagamento della retta di strutture private o pubbliche per quelle famiglie che rientrano nei requisiti minimi dell’ISEE Minorenni.
Possono richiedere il bonus le famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni che frequentano Asili Nido pubblici o strutture private autorizzate. La somma concessa varia in base all’ISEE Minorenni, se questo è pari o inferiore ai 25mila euro il bonus è di 3mila euro, se è fino a 40mila euro annui l’ammontare è di 2.500 euro annui, mentre se supera i 40mila è di 1.500 euro.
La domanda può essere presentata anche da genitori di figli naturali o adottati o temporaneamente affidati che rispettano i seguenti requisiti: straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale che è equiparato ad un cittadino italiano; titolare di “Carta Blu” in quanto lavoratore altamente qualificato; cittadino algerino, tunisino o marocchino in quanto questi godono degli stessi diritti dei cittadini europei in base agli accordi tra l’Unione Europea e i Paesi di provenienza; lavoratore autonomo titolare di permesso.
Per quanto riguarda la concessione del bonus presso il proprio domicilio, questa si verifica solo nei casi in cui il bambino è affetto da patologie croniche certificate.