Assegno di mantenimento e non solo: prima della separazione relazionale è necessario conoscerne le conseguenze più fastidiose.
La fase di separazione diviene ancor più complicata in caso di presenza di uno o più figli, soprattutto se minorenni. Il loro benessere rappresenterà la priorità e dunque, oltre alle spese di mantenimento, la stessa abitazione diventerà oggetto di verifica da parte del tribunale.
Ecco tutto quello che devi sapere prima di affrontare questo percorso che hai deciso di intraprendere e ricorda di chiedere sempre il parere ad un legale. Lui sapra’ indicarti tutto nel migliore dei modi.
Assegno di mantenimento e contratto d’affitto: la correlazione
In seguito alla separazione di due conviventi, si procede con la presentazione della causa in tribunale, ove verranno stabiliti i termini del doloroso addio. Laddove i due partner abbiano dei figli minorenni, la situazione si complica, poiché la priorità assoluta del giudice dovrà essere la tutela e salvaguardia del benessere psicofisico dei bambini (o adolescenti under 18).
In primo luogo, viene stabilito l’ammontare dell’assegno di mantenimento, ovverosia il sostegno economico mensile che il coniuge forte riserverà al coniuge debole. Una volta indicato dal giudice l’importo, si procederà all’analisi dei beni mobili ed immobili.
In caso di proprietà dell’abitazione di residenza, quest’ultima sarà destinata al coniuge al quale verranno affidati i figli. Esempio: laddove il tribunale si pronunci in favore della madre, quest’ultima potrà risiedere nella dimora di famiglia insieme alla prole.
È importante specificare la dicitura “dimora coniugale o di famiglia” poiché il giudice non terrà conto di eventuali seconde case quali ad esempio l’appartamento in montagna, al mare, al lago e simili.
In caso di affitto, laddove il contratto sia firmato dal coniuge al quale non sono stati affidati i figli, sarà necessario modificare il soggetto del contratto di locazione. Esempio: la coppia viveva in affitto in un appartamento a loro concesso dai genitori del padre. Il contratto dovrà essere modificato in favore della madre, alla quale è stata affidata la prole.
Nel caso in cui la madre risulti essere il coniuge forte – e dunque vanti un guadagno uguale o superiore rispetto all’ex marito – sarà lei a dover pagare l’assegno di affitto agli ex suoceri (oppure a proprietari terzi).
Infine, nel caso in cui il coniuge assegnatario risulti anche il coniuge debole (quindi possessore di un reddito inferiore) avrà diritto ad un assegno di mantenimento che includa una somma – stabilita dal giudice – volta al pagamento dell’affitto mensile. Esempio: il coniuge debole guadagna 800 euro al mese, il mantenimento implica un dispendio di denaro pari a 1600 euro e l’affitto è di 1000 euro al mese.
Il coniuge forte dovrà assegnare al partner – laddove la sua posizione economica glielo consenta – un assegno di circa 1800 euro al mese.