Batosta Internet, aumentano le tasse per le connessioni: chi è coinvolto e quanto deve pagare in più

Un emendamento di Fratelli d’Italia propone un aumento di prezzo per coloro i quali continuano ad avere una linea ADSL: le criticità di una misura che colpirebbe chi già si trova svantaggiato per mancanza di infrastrutture.

La situazione infrastrutture per quanto riguarda le reti internet in Italia è molto disomogenea. In quasi tutte le zone delle grandi città è già avvenuto il passaggio dalle linee in rame (le vecchie ADSL) a quelle a fibra ottica. Un miglioramento delle infrastrutture che ha avuto dei risvolti decisamente positivi sulla velocità di connessione degli utenti.

Freccia indicante aumento prezzi
Batosta Internet, aumentano le tasse per le connessioni: chi è coinvolto e quanto deve pagare in più – abruzzo.cityrumors.it

In queste zone è dunque conveniente passare alla fibra e pagare per un servizio migliore di quello che offre l’ADSL, tuttavia ci sono ancora tantissime zone d’Italia in cui la fibra non è arrivata o se è arrivata condivide ancora un tratto con la vecchia infrastruttura in rame che non consente di migliorare più di tanto la velocità di connessione.

Si capisce dunque che in una simile situazione approvare un emendamento che comporta l’aumento del 10% delle tariffe applicate all’utilizzo delle vecchie linee ADSL non è solo una forzatura al passaggio alla nuova tecnologia, ma una vera e propria ingiustizia per tutti quegli utenti che vorrebbero passare alla fibra e non possono farlo.

La proposta di aumento del costo dell’ADSL e le criticità evidenziate dalle associazioni dei consumatori

L’emendamento in questione è stato inserito nella bozza della legge di bilancio 2025 e prevede l’istituzione di un fondo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri teso ad aiutare i gestori telefonici a favorire la migrazione degli utenti alla fibra.

Tecnico che monta la fibra
La proposta di aumento del costo dell’ADSL e le criticità evidenziate dalle associazioni dei consumatori – abruzzo.cityrumors.it

Ad esprimere forti perplessità sull’emendamento è stata la AIIP (Associazione Italiana Internet Provider), la quale fa notare in primo luogo come una simile misura non solo andrebbe a colpire ingiustamente quegli utenti che si trovano in zone non servite dalla fibra, ma potrebbe persino pregiudicare la crescita del settore, impedendone una crescita omogenea.

La stessa associazione evidenzia come il fondo istituito per agevolare la migrazione potrebbe risultare discriminatorio poiché andrebbe a favorire quell’unica azienda che detiene una rete in rame capillare su tutto il territorio nazionale. Inoltre l’emendamento prevede anche un’accelerazione delle tappe di switch off verso la fibra rispetto ai tempi già delineati dall’AGCOM che prevedono il completamento del passaggio entro il 2028.

Il problema di una simile accelerazione è legato non solo ai costi dei lavori ma anche e soprattutto alla mancanza di manodopera specializzata in questo genere di lavori. Possibile che queste perplessità emesse in fase di discussione possano portare il governo a scartare l’emendamento dalla legge di bilancio definitiva.

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