La famosa agenzia fiscale della pubblica amministrazione italiana controllerà tutto ciò che avete fatto negli ultimi sei anni.
L’Agenzia delle entrate, che ha il compito di effettuare accertamenti e controlli fiscali a tutti i cittadini, è senza dubbio uno degli organi dello Stato più temuti dagli italiani, in particolar modo da coloro che hanno qualcosa da nascondere. Dobbiamo però ricordare che questa agenzia fiscale svolge anche altri servizi, come ad esempio quello relativo al catasto o ai registri immobiliari.
Tuttavia, in base alle nuove disposizioni del governo, i funzionari dell’Agenzia delle entrate passeranno sotto la lente d’ingrandimento tutto ciò che abbiamo fatto dal 2018 ad oggi. L’obiettivo principale è ovviamente quello di scovare tutti i furbetti che non hanno dichiarato il 100% delle loro entrate: cerchiamo allora di capire come funzionerà.
Il governo ha recentemente introdotto il nuovo redditometro 2024, attraverso il quale l’agenzia fiscale setaccerà i redditi delle persone fisiche e tutte le loro spese, compreso i risparmi e gli investimenti. Si tratta quindi di un innovativo metodo che consentirà allo Stato di confrontare le entrate e le uscite di ogni singolo cittadino, affinché gli eventuali evasori possano essere scoperti con più rapidità.
Dobbiamo inoltre ricordare che il redditometro, dopo la sua nascita che avvenne nel 1973, fu sospeso nel 2018 dal primo governo di Giuseppe Conte. Quest’anno, grazie al decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 7 maggio ricomparirà nuovamente per setacciare tutti i redditi degli italiani. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è infatti arrivata il 20 maggio con il numero 116.
Quali sono allora le caratteristiche più importanti del nuovo redditometro 2024? Innanzitutto, è ritornato dopo un lungo confronto tra il ministero, l’Istat e le principali associazioni dei consumatori, le quali chiedevano uno strumento che fosse in grado di adattarsi alle nuove condizioni socio-economiche.
Per quanto riguarda il suo funzionamento, il redditometro cercherà di ipotizzare il reddito del contribuente analizzando le sue spese presunte. Avrà anche la possibilità di attingere informazioni da 11 tipologie di nuclei familiari distribuiti su 5 aree del territorio nazionale, i cui redditi fungeranno da esempi.
In altre parole, lo strumento prevede che un professionista che lavora in una metropoli del Nord e che vive in un nucleo familiare di 4 persone, debba necessariamente avere un reddito superiore rispetto ad un collega che vive in un piccolo Comune del Sud Italia.
Ciò significa che il contribuente meridionale non può avere le stesse spese del suo omologo settentrionale, poiché i guadagni e il costo della vita sono differenti. In base a questo criterio quindi, verranno passate in rassegna tutte le dichiarazioni pregresse e ovviamente verrà chiesto il conto a chi non ha agito in piena liceità.