Fai attenzione a questi due aspetti. Ecco come gestire al meglio la fase di restituzione della caparra per una casa in affitto.
Sono sempre di più le persone e le famiglie che, non potendosi permettere l’acquisto di una casa, decidono di optare per un appartamento in affitto. Si tratta di un modo per evitare di spendere troppo, ma che a volte può essere caratterizzato da difficoltà burocratiche o incomprensioni.
Un esempio è il momento della restituzione della caparra. Può infatti capitare che il padrone di casa decida di non restituirla, ma vediamo come fare per evitare questa problematica molto particolare.
Come farsi restituire la caparra
Ci sono dei casi in cui il proprietario di una casa potrebbe decidere di tenere la caparra versata dall’inquilino. Questo avviene grazie a precisi vincoli che permettono al locatore di rifiutarsi di restituire la somma. Un caso emblematico avviene quando l’inquilino risulta essere moroso in relazione al pagamento del canone di locazione. Potrebbe inoltre decidere di non restituire la caparra se dovesse visionare gravi danni all’immobili, causati dall’affittuario.
Secondo quando stabilito dalla legge 382/78, la caparra e il deposito cauzionale devono essere restituiti all’inquilino, valutando anche eventuali interessi annui dello 0.01%. Secondo le norme la caparra potrà inoltre essere utilizzata per pagare i primi mesi d’affitto, restituita alla chiusura del contratto e può essere convertita nel deposito cauzionale.
Il proprietario non può opporsi alla restituzione della caparra, oltre a corrispondere i relativi interessi, ma ci sono alcuni casi in cui questo è possibile. Se l’inquilino è irregolare con il pagamento dell’affitto, in fatti, il proprietario potrebbe non restituire la caparra. In questo contesto il locatore potrà infatti trattenere la caparra in maniera automatica, senza dover aprire un procedimento in tribunale, oltre a trattenere anche gli interessi maturati.
Se invece il proprietario di casa non restituisce la caparra di propria iniziativa, senza un apparente motivo valido, l’inquilino può usufruire di mezzi per far valere i propri diritti. La prima cosa da fare in questi casi è quella di rivolgersi ad un tribunale e richiedere un decreto ingiuntivo ai danni del proprietario, con un ordine di pagamento.
Se il giudice riterrà la richiesta fondata, imporrà al locatore il pagamento della somma dovuta entro 40 giorni dall’emissione del decreto. Inoltre, l’inquilino potrà chiedere il riconoscimento di eventuali risarcimenti per danni. La mancata restituzione della caparra è un illecito civile e dunque non viene considerato un reato. In questo caso non ci saranno dunque le condizioni per poter identificare un’appropriazione indebita della somma.