L’emergenza abitativa è diventata un problema di non poco conto in Italia e in particolar modo nella zona di Milano, città in cui acquistare un immobile o pagare un affitto è diventato impossibile per molti.
Negli ultimi anni è emerso con abbagliante chiarezza come la situazione abitativa in Italia sia abbastanza complessa. Si è parlato a lungo della difficoltà di ottenere un mutuo dalle banche, situazione acuita dalla crisi economica globale, dall’inflazione e da un mercato del lavoro tutt’altro che florido.
Misure come il Bonus Prima Casa e le agevolazioni per l’ottenimento del mutuo hanno di certo messo una pezza, ma non risolto il problema. Inoltre la situazione è divenuta ancora più grave per la diffusione incontrollata degli affitti a breve termine. Se già il costo degli affitti a lungo termine è aumentato a dismisura rendendo difficile affrontare una simile spesa, nelle grandi città non c’è nemmeno la possibilità di ottenerlo poiché i proprietari preferiscono affittare le singole stanze ai turisti.
Tutti questi fattori hanno contribuito a generare un’emergenza abitativa che rischia di far aumentare a dismisura i senza tetto anche tra chi possiede requisiti reddituali che vanno oltre la possibilità di ottenere una sistemazione abitativa di edilizia popolare. Discorso, quello sulle case popolari e le liste di assegnazione, che meriterebbe un capitolo a parte e che andrebbe approfondito.
Come stanno lavorando le amministrazioni comunali per risolvere l’emergenza abitativa che si è venuta a creare?
L’amministrazione comunale di Milano, città italiana che più di ogni altra sta sperimentando l’emergenza abitativa, sta lavorando per trovare una soluzione che risolva una volta per tutte il problema. Tale soluzione è stata presentata dal sindaco Beppe Sala ed è stata chiamata Piano Casa.
In breve si tratta di un piano a due vie che punta da un lato a riqualificare le case popolari già esistenti e dall’altro alla creazione di ben 10mila nuove case a canone calmierato, 6.500 nella city e 3.500 nell’hinterland. Tale misura dovrebbe, almeno nelle intenzioni, consentire a chi rientra nei requisiti per la casa popolare di ottenerne una e chi invece non vi rientra di acquistare un immobile a prezzo vantaggioso.
In pratica chi non rientra nei requisiti reddituali o familiari per ottenere una casa popolare potrà ottenere una casa a canone calmierato per la quale pagherà 80 euro al metro quadro all’anno. Resta da capire come il Comune di Milano riuscirà ad ottenere i fondi per la manutenzione e quelli per la costruzione.
Attualmente infatti sono state solo individuate le aree in cui potrebbero sorgere questi nuovi appartamenti, ma non è stata offerta alcuna sicurezza sulla messa in pratica del Piano Casa né condivisa una tempistica certa su quando i lavori di costruzione inizieranno e a maggior ragione su quando potranno essere ultimati.