Francavilla al Mare. Un fatturato di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro, di cui 500 milioni riguardano le esportazioni. È la fotografia dell’agroalimentare d’Abruzzo, un settore che va in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia abruzzese e continua a crescere nonostante la crisi. Se ne parlerà nel corso del primo “Meeting Agroalimentare d’Abruzzo”, in programma martedì 23 aprile, a Francavilla al Mare, all’hotel Villa Maria, a partire dalle ore 10.
L’evento, riservato alle aziende del settore e ai media, è promosso dal Polo di innovazione Agire (il consorzio che riunisce circa cento piccole e medie imprese agroalimentari abruzzesi) allo scopo di favorire un confronto ampio sulle prospettive del settore nel contesto nazionale e internazionale. Il programma prevede in mattinata, dalle ore 10,30, il forum sul tema “Export, made in Italy e competitività dell’Abruzzo agroalimentare” moderato dal giornalista Marco Panara, coordinatore di “Affari&Finanza” de “La Repubblica”. Dopo i saluti di Alfredo Castiglione, vice presidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Abruzzo, e di Salvatore Di Paolo, presidente della società Agire scarl, è previsto l’intervento di Donato De Falcis, amministratore delegato di Agire, il quale presenterà il Report Agroalimentare Regionale, uno studio realizzato con l’Università di Teramo e l’Inea (Istituto Nazionale Economia Agraria) e in collaborazione con il Cresa. Seguiranno gli interventi di Dino Mastrocola, pro rettore vicario dell’Università di Teramo, sul tema “Diventare professionisti dell’agroalimentare” e di Paolo Di Benedetto, direttore generale di Simest spa, il quale si soffermerà su “L’assistenza alle imprese agroalimentari nel processo di internazionalizzazione”. Sarà quindi la volta di Chiara Ciavolich, imprenditrice e presidente della Federazione provinciale Coldiretti di Pescara, che illustrerà l’argomento de “La competitività di una piccola impresa sul mercato globale”, e di Carmine Falcone di Pescaradolc Srl che interverrà su “Innovazione e strategie di marketing per una impresa dolciaria”. Tra i relatori è atteso anche Francesco Amadori, presidente e fondatore dell’azienda Amadori, il quale approfondirà il tema de “L’importanza dell’innovazione nel campo agroalimentare”. Nel pomeriggio, dopo la pausa, si svolgeranno gli incontri programmati tra le realtà appartenenti al Polo, di cui fanno appunto parte 100 piccole e grandi aziende agricole, agroalimentari ed agroindustriali che in Abruzzo si occupano di trasformazione primaria e di servizi per l’agroindustria, producono macchinari ed attrezzature per il settore o energia da biomassa, forniscono materia prima e packaging. Imprese e realtà che puntano sul concetto di rete per migliorare la loro competitività nel contesto nazionale e internazionale.
“In Abruzzo come noto il settore agroalimentare sta crescendo – dichiara il presidente di Agire, Salvatore Di Paolo – e la notizia è ancora più significativa se confrontata con il trend delle altre regioni. Proprio per questo motivo, dunque, le aziende vanno sostenute maggiormente sul fronte della promozione della qualità, dell’innovazione e della tipicità, che rappresentano i loro punti di forza e il core business delle tante iniziative imprenditoriali. Punti di forza sui quali fare leva anche nel processo di internazionalizzazione”.
“Il Polo Agire – aggiunge l’ad De Falcis – sta lavorando per favorire i processi di crescita dell’agroalimentare, non solo attrraverso l’erogazione di servizi gratuiti ai propri soci ma soprattutto attraverso la messa in rete di informazioni, strumenti e conoscenza che altrimenti sarabbero indisponibili per le piccole aziende. L’unione tra piccole e grandi imprese, in questo senso, è stata una scelta vincente in partenza per l’Abruzzo agroalimentare”.
Da sottolineare che Agire è stato il primo Polo d’innovazione abruzzese a vedere la luce. L’hanno fondato alcune tra le più importanti aziende del settore agroalimentare con almeno una sede operativa nel territorio regionale (tra queste, De Cecco, Delverde, Amadori, Rolli, Gelco, Covalpa, Citra Vini). Queste, insieme a numerose piccole e medie imprese abruzzese del comparto, ad associazioni di categoria (Confindustria Teramo, Cna Teramo, Confcooperative Abruzzo, Api Pescara-Chieti, Cia Abruzzo, Coldiretti Abruzzo), alle Università di Teramo e dell’Aquila e ad alcuni centri di ricerca (Istituto Zooprofilattico “Caporale”, Crab – Consorzio di ricerche applicate alla biotecnologia, Cotir-Consorzio per la divulgazione e la sperimentazione delle tecniche irrigue), hanno raccolto la sfida lanciata dalla Regione nel nome dell’innovazione e di un modello di competitività basato sull’aggregazione.