Si parla di un piano pluriennale pubblico di circa 150 miliardi di euro per scongiurare il default della Grecia. Ancora una volta i salvatori di ultima istanza interverranno: oltre al popolo europeo si pensa addirittura ad un piano mondiale di salvataggio per scongiurare un’altra Argentina.
I cittadini del mondo aiuteranno la Grecia a risvegliarsi dal coma vegetativo in cui giace. È impensabile per il futuro dell’unione europea e degli equilibri commerciali mondiali lasciare inerme e senza aiuto un paese chiave come la Grecia anche se i suoi ministri e governanti passati hanno come semplicemente si potrebbe tradurre rubato e truccato i conti di un paese che da un decennio circa presenta delle enormi difficoltà strutturali. Tuttavia la popolazione greca ancora sembra reggere, non ci sono particolari segnali di panico, non si vedono corse agli sportelli bancari per ritirare i risparmi, la stagione turistica è alle porte e quindi c’è molta fiducia nella ripresa futura anche se i sacrifici saranno sicuramente enormi per una popolazione a mio avviso stremata da anni di corruzione e mal governo.
Le casse dello stato sono vuote a causa di una politica lassista che negli anni passati ha favorito l’evasione fiscale e l’economia sommersa che si attesta quasi al 30% del Pil; per non parlare della corruzione e dei grandi squilibri sociali che hanno già dichiarato il fallimento delle classi politiche passate.
Come è avvenuto per Mr Bernie Madoff, la Grecia si è piegata con l’avanzare della crisi 2008-09: tecnicamente il governo, se non fosse per le rassicurazioni di aiuti esterni è in default! I nodi come sempre sono venuti al pettine! Chi ha rubato a differenza di Bernie è salvo, ai cittadini greci e del mondo la solita patata bollente! Tutti gli esperti concordano sul fatto che senza misure “draconiane” il paese non eviterà l’isolamento!
A mio avviso è importante che le autorità di controllo tengano d’occhio coloro che con la tragedia greca intendono speculare: i soliti sciacalli dei mercati. Il loro obiettivo una volta acquisiti dati concreti sulle difficoltà del paese è quello di alimentare la performance negativa degli indicatori di stabilità greci, intervenendo con operazioni sofisticate utilizzando strumenti derivati con leva e quindi scommettendo sul fallimento e sulla caduta degli indici di borsa ellenici. In tal modo la situazione peggiorerà ulteriormente e la crisi verrà amplificata.
Tutto questo purtroppo sta accadendo già: gli sciacalli si nascondono tra la miriade di operazioni over the counter che vengono disposte nell’arco di una giornata di borsa. Purtroppo gli strumenti finanziari si evolvono giorno dopo giorno ed esiste anche la possibilità per chiunque di scommettere su qualsiasi cosa persino sul default di uno stato nazionale apparentemente solido come la Grecia. Basta una rete internet ed un qualsiasi broker di borsa! Le autorità di controllo tuttavia hanno l’obbligo di regolamentare tali strumenti! Non è possibile che delle lobby riescano ad indurre miliardi di risparmiatori ed operatori di borsa a scommettere sul default greco!
Gli indicatori più conosciuti per verificare in maniera sintetica lo stato di uno strumento finanziario ma anche di un prodotto finanziario o di uno stato nazionale sono i rating redatti da importanti società specializzate: una singola lettera o un numero esprime sinteticamente un giudizio sull’economia e le finanze di un paese e ciò si riflette sugli strumenti di debito emessi dallo stesso paese per finanziarsi sui mercati finanziari. Il rating della Grecia con il manifestarsi della crisi è sceso molto è ciò ha creato non poche difficoltà ai possessori di strumenti finanziari legati alle Grecia, sulla capacità del paese ellenico di onorare i debiti contratti.
Oltre al rating appena descritto esistono degli strumenti molto sofisticati sconosciuti alla massa, di moda in questi ultimi tempi i CDS (credit default swap) divenuti il simbolo della speculazione finanziaria incontrollata e dell’instabilità sistemica. Vengono descritti come amplificatori di crisi finanziarie perché essendo strumenti derivati dotati di una leva molto ampia riescono a moltiplicare anche per 1000 un guadagno oppure una perdita di uno strumento finanziario ad essi collegato.
A mio avviso sono uno strumento utile; se utilizzato coscientemente può migliorare la stabilità finanziaria ed una loro censura farebbe molto male al mercato; semmai dovrebbero essere maggiormente regolamentati e resi il più trasparente possibile. Centralizzare e quindi controllare con la mera pianificazione lo sviluppo di uno stato o di un mercato finanziario è deleterio e genera un meccanismo per cui i prezzi cesseranno di fornire le informazioni necessarie per la scelta di un qualsiasi prodotto. A volte però la mano invisibile tanto decantata da Adam Smith ha le sue falle ed i prezzi diventano incontrollabili come è avvenuto con la bolla della new economy o l’ultima dei mutui. E’ qui il punto fondamentale che spetta alle autorità monetarie e di controllo: il loro compito è capire perché in un contesto economico a volte i prezzi non incrociano la domanda e l’offerta; le due bolle finanziarie sono state purtroppo amplificate dalle autorità di controllo che hanno operato esattamente al contrario favorendone lo sviluppo con politiche monetarie espansive quando avrebbero dovuto restringere l’offerta di moneta per cristallizzare la salita dei prezzi .
In definitiva per me i CDS sono lo strumento più liberale ed utile per le scelte di investimento e che anche i piccoli risparmiatori dovrebbero utilizzare prima di scegliere un determinato investimento. Al contrario le società di rating sono sotto il controllo delle lobby del potere politico e finanziario che purtroppo ancora una volta deciderà le sorti di uno stato come la Grecia. Al bando le lobby e potere al mercato e quindi al popolo! Regolamentando il mercato dei CDS avremmo grandi progressi e ci sarà soprattutto maggiore trasparenza!
Paolo Pizzuti