Fu Maurizio Costanzo nel 2015 a metterli uno di fronte all’altro. Tra loro non è mai corso buon sangue, sono da sempre ai ferri corti
Come spiegato ripetutamente in diverse interviste, Vittorio Sgarbi non ha instaurato un rapporto ottimale con i figli ‘riconosciuti’. Per non parlare di coloro per i quali non é stato avviato alcun riconoscimento di paternità e che potrebbero aggiungersi a quelli legittimi. “Il destino a volte decide al posto tuo, ti capita di diventare padre. Non è un ruolo che mi diverto a interpretare”, aveva confessato al settimanale Chi.
Una conferma il legame freddo e distante venutosi a creare con Carlo, Alba ed Evelina. Con le ultime due in realtà è andata un po’ meglio, per il primogenito invece il distacco è totale. È anche per questo motivo che il 35enne ha voluto mantenere anche il cognome della madre Patrizia Brenner: una vera e propria dichiarazione d’intenti.
Nato nel 1988 dalla relazione tra Vittorio Sgarbi e la stilista Patrizia Brenner – scomparsa nel 2002 dopo aver combattuto per anni contro la leucemia – è il primo figlio del noto critico d’arte. O almeno il primo che è stato riconosciuto, con il padre non c’è un vero e proprio rapporto: pare infatti che Sgarbi sia stato totalmente assente, occupandosi solo del mantenimento economico del ragazzo.
Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano per poi completare il corso di Relazioni Internazionali alla LUISS di Roma. Per un periodo è stata una delle penne de Il Post, oltre che impiegato per Intesa San Paolo. Della sua vita non si sa molto, così come di quella delle altre figlie Alba ed Evelina, tranne che negli ultimi anni ha vissuto e lavorato a New York.
Su di lui Vittorio Sgarbi ha detto: “Non mi è stato mai simpatico. L’ho avuto perché la donna aveva smesso di prendere la pillola senza dirmelo”. Per il suo sostentamento la madre ricevette 11 milioni di lire al mese ma dal punto di vista dell’educazione si trovò sola. Ad attaccarlo fu proprio Carlo durante la famosa puntata del Maurizio Costanzo Show che li mise uno di fronte all’altro: “Non posso essere orgoglioso perché non ho mai ricevuto un’educazione da parte tua”.