Un intero paesino nel sud Italia, come ogni Natale, viene allestito e preparato per presentare uno dei presepi viventi più belli.
Un antico casale nella provincia di Messina, è diventato famoso in tutta Italia grazie al suo Presepe Vivente. Le origini sono oscure, ma è innegabile che sin dall’antichità fosse circondata da boschi di castagni, da cui deriva il suo nome. Il territorio vantava anche un fertile terreno adatto alla coltivazione dei gelseti per la produzione del baco da seta, un’attività fiorente fino al 1887.
Durante il periodo normanno, divenne un baronato e successivamente passò sotto il dominio degli aragonesi nel XIV secolo, che poi venne controllato dalle famiglie Lancia e Sollima. Nel 1347, il casale fu colpito da una terribile pestilenza, ma nel XVI secolo si stabilì l’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni dei Cavalieri di Malta.
Un intero paese diventa un presepe vivente: dove
Nel corso della sua storia, Castanea subì saccheggi e devastazioni da parte di Ariadeno Barbarossa nel 1543, dai turchi e dai pirati. Tuttavia, il casale partecipò alla rivolta antispagnola del 1674-1678 e successivamente passò sotto la proprietà del marchese Giuseppe Gaudioso. Nel 1727, fu incorporato dal Senato messinese e svolse un ruolo importante durante i movimenti risorgimentali del 1820 e del 1860. Fino al terremoto del 1908, Castanea contava ben 24 chiese, inclusi due parrocchiali, e tre conventi.
Dal 1989, dal 25 dicembre al 6 gennaio, i membri dell’Associazione turistico-culturale “Giovanna d’Arco” allestiscono un Villaggio Betlemme vivente nel suggestivo parco della ex Villa Costarelli, gentilmente concesso dalla famiglia Arrigo, attuali proprietari. Oltre 350 figuranti danno vita a questo Presepe, che ha raggiunto fama paragonabile, se non superiore, a quella dell’analoga sacra rappresentazione di Custonaci, un altro piccolo comune in provincia di Trapani.
La particolarità di Castanea è che l’intera comunità partecipa a questa grande rappresentazione medievale come se fosse uno spettacolo teatrale edificante. Non ci sono recitazioni, ma piuttosto si riproducono autenticamente le antiche abilità artigianali, agricole e pastorali. Non c’è finzione, perché il contesto, i personaggi, gli strumenti di lavoro, gli arredi e le botteghe che compongono i quadri viventi attingono direttamente alle esperienze e alla cultura degli abitanti del castello di Castanea, testimoniando una civiltà passata che scandiva la vita del villaggio.
I membri dell’Associazione descrivono la magia del Presepe Vivente di Castanea come un’esperienza coinvolgente e suggestiva. Ogni anno, il 25 dicembre, le famiglie si dirigono alla Villa con le loro tuniche piegate in una busta, lasciando alle spalle il ventunesimo secolo per immergersi nel passato.
Le capanne si riempiono di vita e gli animi si riempiono di una luce nuova, mentre i partecipanti si calano spontaneamente nei personaggi dell’Anno Uno, facendo finta di non vedere i visitatori che passeggiano per le vie del Presepe. I visitatori osservano incuriositi le mani abili degli artigiani che impastano il pane o lavorano il legno, si divertono con le musiche orientali e si fermano ad ammirare gli abiti e gli scenari di un’Erode lussurioso che striscia tra le gambe delle odalische.