Gabry Ponte ha trionfato al San Marino Song Contest con Tutta l’Italia e rappresenterà la Repubblica del Monte Titano all’Eurovision 2025.
Un successo annunciato, che causa un paradosso davvero bizzarro. Perché è un po’ come se quest’anno l’Italia di canzoni all’Eurovision ne avesse addirittura due.
Oltre a Volevo essere un duro di Lucio Corsi, che ha preso il testimone italiano dopo la rinuncia di Olly vincitore del di Sanremo, ci sarà anche Tutta l’Italia, sigla-tormentone dell’ultima edizione del Festival di Gabry Ponte.
Primo posto dunque per il produttore e dj degli Eiffel 65 Gabry Ponte che ha conquistato il successo assoluto al San Marino Song Contest 2025, evento di qualificazione per guadagnare il diritto di rappresentare la piccola Repubblica all’Eurovision Song Contest in programma quest’anno a Basilea, in Svizzera dal 13 al 17 maggio.
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Il brano vincitore è ovviamente Tutta l’Italia, nato come sigla ufficiale del Festival di Sanremo, fortemente voluto da Carlo Conti, che si è imposto come un autentico tormentone anche nei giorni successivi al festival. Il successo della canzone e il suo testo, che gioca tra stereotipi e tradizioni italiane, hanno reso il brano il perfetto rappresentante di San Marino nella competizione internazionale.
Un paradosso? Forse sì… o magari anche una forma di gratitudine, perché a oggi San Marino ha sempre fatto il tifo per l’Italia all’Eurovision. Tant’è che il nostro paese, da quando San Marino è entrata a far parte della competizione è quello che ha conquistato il maggior numero di voti sotto il Monte Titano.
Nel bizzarro meccanismo dei voti, dove la giuria di ogni paese decreta il successo o la sconfitta dei paesi avversari, la piccola repubblica ha sempre garantito un preziosissimo serbatoio di voti per i brani del nostro paese.
In ogni caso la vittoria di Gabry Ponte non può essere considerata una sorpresa: l’artista torinese era il grande favorito della vigilia e ha battuto una concorrenza agguerrita composta da altri 19 partecipanti. Al secondo posto si sono classificati i The Rumpled, al terzo l’ucraino Teslenko. Pierdavide Carone, reduce dal programma di Rai Uno Ora o Mai Più, ha invece conquistato il Premio della Critica con il brano Mi vuoi sposare? che tuttavia si è piazzato solo all’11esimo posto.
Il brano Tutta l’Italia si presenta come un inno nazionale in chiave dance. Con riferimenti che spaziano dal cibo (spaghetti e vino), alla religione (Padre Nostro e Padre Pio), fino alla cultura e alla politica italiana con alcuni luoghi comuni facilmente riconoscibili sul tappeto musicale di un brano che ha la base della tarantella e la casa in quattro di un classico successo dance.
La sua popolarità in Italia fa sperare in un buon riscontro anche tra il pubblico europeo, che ha spesso premiato proposte originali e di forte identità nazionale.
San Marino, come da regolamento, dovrà superare la semifinale per approdare alla finalissima del sabato sera. L’Italia, invece, in qualità di paese fondatore dell’EBU, l’istituzione alla base dell’Eurovision, con il proprio rappresentante Lucio Corsi e la sua Volevo essere un duro, accede direttamente alla finale grazie allo status di Big Five.
La finale del concorso, condotta da Flora Canto e Francesco Facchinetti, ha regalato momenti di grande spettacolo. La serata si è aperta con il Premio alla Carriera per Al Bano, che ha emozionato il pubblico con Nel Sole e La mia vita ironizzando sull’autotune che non può essere utilizzato all’Eurovision Song Contest e che di conseguenza era bandito anche a San Marino… “Io ho l’autotune incorporato…” ha detto Al Bano suscitando risate e applausi.
Tra gli ospiti, anche Cristiano Malgioglio, reduce dal grande successo della co-conduzione di Sanremo, in passato più volte conduttore anche dell’Eurovision che aveva presentato anche nell’anno della vittoria dei Maneskin insieme a Gabriele Corsi.
Senhit, per tre volte in gara con San Marino all’Eurovision anche se la sua presenza nel 2020 cadde proprio nell’anno della pandemia e della cancellazione dell’evento, ha ricevuto il Premio Ambassador, mentre La Rappresentante di Lista ha portato sul palco tre esibizioni al di fuori della gara come ospite speciale.
Uno dei momenti più discussi della serata è stato quello dell’esibizione di Besa, durante la quale due ballerini hanno abbassato i pantaloni, rivelando il nome della canzone Tiki Tiki sulle loro mutande: cosa che ha suscitato clamore ma che non ha di fatto portato altri voti. Qualche perplessità invece per un paio di canzoni che forse avrebbero meritato considerazione maggiore, in particolare per Boosta, tastierista dei Subsonica, la cui BTW (By the way), splendida composizione per solo piano con effetti elettronici molto particolari, è stata estremamente apprezzata dal pubblico, anche se le giurie l’hanno piazzata solo al quinto posto.
Con una carriera lunga più di vent’anni, Gabry Ponte è uno dei DJ e produttori italiani più conosciuti a livello internazionale. Salito alla ribalta con gli Eiffel 65 e il successo planetario di Blue (Da Ba Dee), Ponte ha poi costruito una carriera da solista costellata di hit dance.
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Il suo stile distintivo e la capacità di creare brani che conquistano il grande pubblico gli hanno garantito un posto di rilievo nella scena musicale. Ora, con Tutta l’Italia, si prepara ad affrontare la grande sfida dell’Eurovision Song Contest, dove proverà a far ballare tutta l’Europa.
L’obiettivo è quello non solo di spingere San Marino alla finale, cosa che nelle edizioni dal 2011 a oggi, quattordici in tutto, è riuscita solo tre volte ma anche di migliorare il miglior risultato di sempre della repubblica che è un 19esimo posto ottenuto da Serhat con Say Na Na Na.