Si+suicida+camminando+incontro+a+un+treno%3A+%E2%80%9CNon+voleva%2C+%C3%A8+stato+obbligato+dai+colleghi%E2%80%9D
abruzzocityrumorsit
/cultura-e-spettacolo/si-suicida-camminando-incontro-a-un-treno-non-voleva-e-stato-obbligato-dai-colleghi.html/amp/

Si suicida camminando incontro a un treno: “Non voleva, è stato obbligato dai colleghi”

Un uomo è stato trovato  morto sui binari di un treno, le indagini portano a una scoperta clamorosa e sorprendente 

Negli scorsi giorni il Giappone è rimasto di stucco davanti a un omicidio che ha tutte le basi del metodo mafioso. La notizia è stata data dalle stesse forze dell’ordini locali che hanno reso noto di aver arrestato quattro dipendenti di un’azienda con l’accusa di aver forzato il suicidio di un loro collega.

Si suicida camminando incontro a un treno: “Non voleva, è stato obbligato dai colleghi” – Cityrumors.it

Tra questi, è sospettato anche il presidente dell’azienda di vernici MA Kenso, Manabu Sasaki, 39 anni, al quale si aggiungono anche i profili di Akihito Shimabata, di 34 anni, Shunta Nozaki, di 39 anni, e Atsuya Iwade, di 30 anni. Questi ultimi tre dipendenti di Sasaki e accusati di aver preso parte al suo paro a questo incidente.

L’omicidio sarebbe risalente a più di un anno fa. Lo scorso 3 dicembre, i quattro avrebbero costretto il collega Osamu Takano, di 56 anni, a salire sui binari del treno e a farsi travolgere, con l’intenzione di far sembrare quanto accaduto come un classico suicidio, ma la loro idea non ha avuto lunga durata.

L’inizio di tutto risale alla sera prima, quando si sono recati a casa di Takano intorno alle 22.00. Qui potrebbe essere andata in scena un discussione che avrebbe portato gli assassini ad andarsene infuriati dalla abitazione, per poi tornare il giorno dopo con l’obiettivo di istigarlo al suicidio.

Le indagini

Le ricostruzioni della polizia emergono da alcune registrazioni e immagini che dimostrano con prove schiaccianti la loro intenzione di uccidere Takano. Il 3 dicembre dello scorso anno, questi sono tornati a prenderlo, lo hanno sequestrato prima di portarlo su un ponte, sul fiume Arakawa, al confine tra il distretto di Itabashi e la prefettura di Saitama.

Le indagini – Cityrumors.it

Alcuni audio svelano l’intenzione di costringerlo a buttarsi dal ponte, che hanno scatenato la reazione di Takano per impedire che ciò avvenisse. A quel punto si sono spostati trasferendosi nei pressi del passaggio al livello. Le prime riprese mostrano la vittima uscire dalla vettura e recarsi nei pressi dei binari, prima di essere investito.

Solo successivamente nel corso di quest’anno sono emerse nuove immagini che invece hanno confermato l’aggressione, con i tre  che lo hanno minacciato costringendolo a recarsi proprio sopra i binari del passaggio a livello, dove poco dopo è passato il mezzo che, impossibilitato a frenare in tempo, ha investito Takano.

L’analisi successiva della messagistica sul cellulare del cinquantaseienne ha svelato che da ben tre anni Takano era vittima di bullismo fisico e mentale e che apparentemente aveva raggiunto il limite. Motivo per cui, piuttosto che subire altre violenze, ha ceduto alle minacce recandosi verso la sua morte.