Rai: la giornalista Giovanna Botteri lascia: “Ecco cosa farò ora”. La notizia choc sta facendo il giro del mondo.
Classe 1957 Giovanna Botteri è nata il 14 giugno sotto il segno zodiacale del Gemelli. È nata a Trieste da madre montenegrina e dal padre originario del Trento. Guido Botteri, suo padre ha lavorato per anni alla Rai come corrispondente da New York, inoltre è stato Direttore della sede Rai del Friuli Venezia Giulia. Proprio grazie al lavoro di suo padre, Giovanna scopre la sua passione per il giornalismo. Conseguito il diploma decide di iscriversi presso l‘Università degli Studi di Trieste alla Facoltà di Filosofia, frequentando poi il Dottorato in Storia del Cinema alla Sorbonne di Parigi.
La sua esperienza tra le file di casa Rai inizia nel 1973, nel 1986 realizza lo speciale con Margherita Hack per Rai 3 e qualche tempo dopo Michele Santoro le chiede di collaborare per il programma Samarcanda. Nel gennaio del 1990 si scrive all’Albo dei giornalisti. Ha lavorato come inviata nel corso di molti conflitti internazionali e, negli anni 2000 è una corrispondente del G8 di Genova. Continua poi il suo lavoro in giro per il mondo. Tra il 2004 e il 2007 conduce l’edizione delle 19 del Tg3. Dal 2007 è la corrispondente estera della RAI negli Stati Uniti fino al 2019, quando parte alla volta della Cina.
Rai, arriva il comunicato, Giovanna Botteri lascia tutto: “Ecco cosa farò ora”
Nel 2020 torna in Italia e conduce uno speciale Tg3 per le elezioni presidenziali degli USA. Nel 2021 calca il palco del Festival di Sanremo in veste i super ospite e sul finire dello stesso anno è corrispondente da Parigi e responsabile dell’ufficio francese per i servizi Rai. Alle sue spalle ha una carriera colma di grandi successi e riconoscimenti, ma ora è arrivata una decisione importante. Dopo anni e anni in cui ha lavorato come inviata di guerra e poi corrispondente Rai, la giornalista va in pensione.
“In questo momento, voglio fortissimamente ringraziare tutti quelli che in questi anni in Rai mi hanno aiutato, mi sono stati vicini, mi hanno insegnato tante cose: colleghi, tecnici, operatori, montatori, impiegati, quelli che ti prendono i pezzi. Il bello di questa avventura è che è un’avventura umana, per le persone che incontri, le storie che senti, per quelli che lavorano per te, con te che magari non si vedono. Se il mio lavoro è stato ben fatto, è grazie a loro. Questa è la lezione forte di umiltà e di rispetto che mi hanno insegnato questi anni, ed è quello che mi porto dietro”, ha dichiarato la giornalista all’Ansa da Parigi.