Il Comune di Bellante ha ideato un importante progetto di promozione culturale che vede protagonista uno dei reperti storici più rilevanti dell’intero territorio teramano ed abruzzese, la cosiddetta “Stele di Bellante”. “Nel 1869, in una località all’epoca denominata “Castel S. Andrea”, nel territorio del nostro Comune, fu rinvenuto un cippo funerario in arenaria a profilo ovoidale raffigurante la figura di un guerriero che richiama il più famoso “Guerriero di Capestrano”, icona simbolo dell’Abruzzo” dichiara il Sindaco di Bellante, Giovanni Melchiorre.
La figura raffigurata è stilizzata e certamente rappresenta un defunto. Tutto intorno è contornata da una iscrizione in lingua osco/sabellica che la avvolge a spirale e, secondo gli studiosi, tale reperto potrebbe testimoniare la presenza di un insediamento in quella località sin dal VI secolo a.C. e risalirebbe al V secolo. “Il reperto, comunemente ribattezzato “Stele di Bellante”, è alto 1.75 cm e, nel punto centrale, è largo 0.95 metri. Comunemente questo cippo funerario viene considerato la prima rappresentazione di un abruzzese” prosegue il primo cittadino. “Attualmente la stele è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove rappresenta uno dei reperti di maggior pregio nella collezione, tanto da essere apparsa sulla copertina del catalogo e sugli inviti per l’inaugurazione del riallestimento della Sezione Epigrafica avvenuta il 30 maggio 2017”.
Il progetto messo in campo dal Comune di Bellante prevede tre distinte fasi: la scansione 3D della stele e la realizzazione di una copia in PUR resinato e carrozzato effetto pietra di dimensioni identiche all’originale da esporre all’ingresso del Municipio, richiesta che ha già avuto informalmente il placet della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si è detta disponibile a mettere a disposizione il reperto. La ristampa del testo monografico “Breve commentario di una iscrizione arcaica rinvenuta in Castel S. Andrea di Bellante Pretuziano” di Domenico De Guidobaldi (Barone di Sant’Egidio), Torino – G.B. Paravia 1876, opera presente presso la Biblioteca Provinciale “M. Delfico” di Teramo. Infine una cerimonia di disvelamento della copia della “Stele di Bellante” e convegno di presentazione del progetto e della pubblicazione.
“Il costo dell’intero progetto si aggira intorno ai 18 mila euro – sottolinea il primo cittadino – di cui circa 12 mila euro ci sono stati concessi dal BIM Teramo – Consorzio dei Comuni del Vomano e del Tordino, che ringraziamo di cuore per aver dimostrato, ancora una volta, sostegno e vicinanza al nostro territorio e ad una iniziativa di grande valenza culturale, alla quale teniamo molto. Ovviamente il Comune è pronto a fare la sua parte. Siamo infatti fortemente convinti che sia fondamentale far riscoprire, o addirittura conoscere, questo importante reperto archeologico, in particolare alle nuove generazioni. Ma devo dire che negli ultimi anni il nostro Istituto Scolastico ha già promosso progetti di valorizzazione della Stele, che hanno ricevuto importanti premi. Siamo in presenza di un reperto unico, che testimonia la prima rappresentazione grafica di un abruzzese e potrà costituire, nel futuro, un volàno di promozione turistica, archeologica e storico-culturale per Bellante e la provincia di Teramo” conclude il Sindaco Melchiorre.