Campus giornalieri nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, laboratori di cinema, di pittura rupestre, corsi di musica popolare. Radici è un programma che punta a contrastare la povertà educativa minorile nei territori colpiti dal sisma e a frenare lo spopolamento dei paesi montani. Dalla metà di luglio a settembre tanti gli appuntamenti in programma.
I ragazzi avranno modo anche di realizzare piccoli strumenti musicali, saranno protagonisti di una liuteria artigianale. L’iniziativa è stata subito sposata dalle amministrazioni comunali dei paesi montani. Giuseppe D’Alonzo, sindaco di Crognaleto, ha spiegato come programmi di questo genere alle fine si sostituiscono a quella dovrebbe essere in realtà l’opera delle istituzioni.
I dati sono allarmanti. Perché negli ultimi anni i paesi di montagna si stanno spopolando ad un ritmo impressionante. I dati ufficiali dicono che in quest’area, quella che abbraccia il progetto Radici, hanno cambiato residenza quasi 5500 abitanti che sono scesi a valle.
Ma i numeri del sottobosco sono ancora più imponenti: sarebbero complessivamente più di 10mila gli abitanti della montagna che hanno lasciato i paesi ai piedi del Gran Sasso. Solo la metà ha provveduto al cambio di residenza.