Il lavoro è rivolto agli alunni della scuola dell’Infanzia e Primaria e offre alle nuove generazioni l’occasione per rinsaldare il legame con il territorio e con la cultura di matrice popolare e per ritrovare quel filo identitario interrotto e il senso di appartenenza alle proprie radici. I disegni sono di Manolo Michelucci e Carlo Di Silvestre con il repertorio musicale e le immagini dell’archivio etnomusicologico.
“La musica tradizionale, – prosegue Di Silvestre – oltre a essere studiata da cinquant’anni negli ambiti accademici, di recente è diventata motivo di interesse da parte della Scuola che, aperta sempre più alle tematiche sociali, prepara gli alunni al loro inserimento nella realtà anche attraverso la conoscenza della propria identità culturale. Il repertorio proposto nel libro, eterogeneo per genere e funzione (filastrocche mnemoniche, canti di questua, serenate, canti narrativi e sul lavoro dei campi) fornisce spunti tematici (emigrazione, pratiche lavorative del mondo rurale, usi e costumi) per le attività demo-etno-antropologiche e per i laboratori di etno-organologia, di pratica vocale e di drammatizzazione”.
Tra i testi presenti nel libretto: le filastrocche Cicirinellë tenevë tenevë e Il grillo e la formica, i canti rituali E Gesù Bambino nasce, La Pasquetta, La buona sera prima vi diamo, Lu solë che spannë li raggë, stornelli come Chi ti l’ha fattë fa’ a pijà la mojë, le serenate ‘Faccitë a la fineštra, Partenza dëllërosë e ballate come La Cesira. Ad arricchire il lavoro il glossario degli strumenti musicali della tradizione abruzzese e dei generi musicali.
“Il libretto ‘Dullarì dullarì’ – commenta il Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio – è un lavoro importantissimo per tramandare la cultura popolare abruzzese, ringrazio per questo il Centro Etnomusicologico d’Abruzzo e il direttore Carlo Di Silvestre per l’iniziativa che come Comune non potevamo non sostenere. Si tratta di una delle tante attività del Centro che si trova al primo piano di Villa Filiani e che dal 2013 è Museo Civico e che concorre alla formazione culturale del mondo giovanile attraverso le visite guidate per le scuole seguite da laboratori di canto popolare e percussioni. Sono certo che questo lavoro sarà molto apprezzato dai giovani e dalle loro famiglie”.