L’evento è organizzato dall’AISRe Associazione Italiana di Scienze Regionali e dal GSSI Gran Sasso Science Institute, la cui area di Scienze Sociali, diretta dalla prorettrice Alessandra Faggian, ha tra i suoi principali campi di indagine proprio le scienze regionali. Crescita e occupazione, periferie e riqualificazione, disparità regionali e aree interne, sviluppo sostenibile e green economy, imprese e innovazione, infrastrutture e trasporti sono solo alcuni dei temi trattati nella tre giorni di studio, intitolata “Oltre le crisi: Rinnovamento, Ricostruzione e Sviluppo dei Territori”.
A dieci anni dal sisma del 2009, particolare attenzione sarà dedicata all’analisi delle criticità e delle opportunità di rilancio economico e sociale del processo di ricostruzione in seguito a eventi catastrofici. Questo il tema della tavola rotonda “Disastri naturali, aree periferiche e resilienza”, con cui lunedì 16 alle 11.30 si aprirà la conferenza. Parteciperanno al dibattito gli economisti Fabrizio Barca (ex Ministro per la Coesione Territoriale), Simona Iammarino e Andrés Rodríguez-Pose, professori della London School of Economics, e Philip McCann, professore dell’Università di Sheffield. Tutti e quattro, insieme ad altri studiosi, contribuirono nel 2012 alla stesura del rapporto OCSE-Groningen “L’azione delle politiche a seguito di disastri naturali. Aiutare le regioni a sviluppare la resilienza”.
Nel pomeriggio della stessa giornata, alle 18.30, interverrà il neo Ministro Giuseppe Provenzano, economista e già vicedirettore dello SVIMEZ, l’Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno.
La conferenza sarà anche l’occasione per celebrare i 40 anni dalla costituzione dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali, attraverso la tavola rotonda “L’AISRe e lo sviluppo delle Scienze Regionali in Italia”, in programma martedì 17 alle 11.30.
L’ultima sessione plenaria, mercoledì 18 alle 14.00, organizzata dalla rivista Scienze Regionali – Italian Journal of Regional Science, ospiterà una lectio magistralis di Thomas Kemeny, professore di sviluppo economico alla Queen Mary University of London, tra i massimi esperti delle cosiddette left behind areas, letteralmente le “aree lasciate indietro”. Zone prevalentemente rurali nelle quali le politiche pubbliche hanno investito meno, privilegiando i centri urbani.