Puntualità in antichità, sembra quasi uno scioglilingua, ma è un tema originale: la storia può lasciarti senza parole!
Quante volte ti sarai chiesto “Chissà come se la passavano i miei antenati”, ebbene oggi potrai scoprire alcune chicche sulle vicende più antiche. Stiamo per spiegarti come i tuoi avi vivevano le loro giornate, e da qui cosa è successo nel corso della storia umana. In sostanza, oggi scoprirai che se sei spesso in ritardo, potrebbe essere colpa di chi ti ha preceduto… o forse no?
Dare spazio alla storia significa analizzare come eventi presenti nel passato, possano essere ancora tutt’oggi fonte di grande interesse. Questo è dovuto in special modo al fatto che l’essere umano è ciò che è, in virtù di un percorso di sviluppo sociale, culturale e scientifico. Quindi, per parlare del progresso di oggi, è necessario interrogarsi su quello del passato.
Allora, ci si domanda non solo se esistesse la puntualità in antichità, ma nello specifico quale sia stata la concezione e la percezione di tempo. La risposta ti lascia a bocca aperta.
Innanzitutto è bene specificare che dipende a che periodo facciamo riferimento, e qui la risposta più esaustiva non può che darla un esperto del settore. Stiamo parlando di uno storico molto apprezzato, sia dal panorama scientifico, che dai nuovi media che stanno piano piano conoscendo “sprazzi di storia” proprio grazie alla sua divulgazione chiara, diretta e accessibile ad un pubblico più vasto. Stiamo parlando di Alessandro Barbero.
Per chi non lo conoscesse è bene che sappia che stiamo parlando di uno storico e scrittore specializzato nello studio del Medioevo e della storia militare. Per cui le informazioni che stiamo per riportare, risalgono al periodo storico da lui meglio affrontato. Diciamo che in un’antichità preceduta dallo stress della vita contemporanea, era la giornata ad essere già di base scandita molto bene senza la necessità di correre.
Appunto, con antichi indichiamo generalmente un passato medievale nel quale non c’era bisogno di essere “così puntuali.” In antichità la puntualità è stata vissuta in maniera più leggera, lenta, e senza l’ansia di arrivare in un momento preciso nei luoghi.
Questo perché il tempo veniva misurato, ma secondo le necessità del tempo. Ergo gli uomini dell’antichità non dovevano correre per andare a prendere un treno o un aereo, a loro bastava osservare il moto del sole, della luna e delle stelle, per rendersi conto che dall’alba iniziava la giornata, a mezzogiorno il sole era più caldo, e dal tramonto il dì stava per finire.
Quindi, secondo le parole di Alessandro Barbero possiamo confermare che vigeva un senso ed una percezione del tempo “impreciso”. In conclusione, gli antichi non erano poi così puntuali, almeno non secondo la nostra concezione di tempo, che non è mai abbastanza!