In occasione dei 50 anni del film ‘Continuavano a chiamarlo Trinità” il Festival del Gran Sasso (con il L’Aquila Film Festival) ha invitato l’attore Terence Hill a tornare a Campo Imperatore, il luogo dove in parte il sequel del primo Trinità fu girato nel 1971. In cinquant’anni tante cose cambiano ma altre restano immutate, come il fascino mozzafiato dell’Altopiano di Campo Imperatore, sul Gran Sasso, proprio all’ombra del Corno Grande (la cima degli Appennini), o il mito assoluto di Terence Hill, adorato e acclamato da tutte le generazioni e rimasto nell’immaginario collettivo nazionale per i suoi film con l’amico fraterno e sodale Bud Spencer.
Il Trinità del nostro Cinema è stato ospite del Festival del Gran Sasso insieme a Cristiana Pedersoli, figlia del grande Bud, e a Sandra Zingarelli, figlia del produttore cinematografico Italo. Ed insieme agli altri protagonisti della manifestazione (Federico Vittorini, Direttore Artistico del L’Aquila Film Festival), Don Samuele Pinna, saggista, e Piercesare Stagni, storico del Cinema) hanno attraversato sognanti “l’Altopiano dei ricordi” tornando nel luogo dove fu girata la famosissima scena di apertura di ‘Continuavano a chiamarlo Trinità’ con tanto di iconica “padella di fagioli” fino a giungere in Località Fonte Vetica dove è stata allestita una vera e propria arena cinematografica sotto le stelle e le montagne, in pieno trekking Parco Nazionale del Gran Sasso per un incontro e una proiezione che hanno consentito ad aneddoti e ricordi di fluire copiosi verso il pubblico, numeroso, caloroso e felice.
I Sindaci dell’Aquila Pierluigi Biondi (il Comune dell’Aquila è il principale finanziatore del Festival del Gran Sasso) e di Castel del Monte Matteo Pastorelli (la cui amministrazione si è spesa per supportare la logistica dell’evento) hanno accolto gli invitati e fatto gli onori di casa. L’incontro con il pubblico è stato aperto da una prima mezz’ora nella quale Terence Hill si è concesso totalmente ai presenti per la firma di autografi su locandine, cappelli, maglie e qualunque altro tipo di oggetto inusuale, mentre fan appassionati avevano arricchito la location con cavalli, cowboy e una mitica macchina rossa “Dune Buggy”. Quindi aneddoti e racconti sulla storia della grande coppia Bud Spencer e Terence Hill come la genesi del famoso “cazzotto da sopra” di Bud Spencer al quale Terence crollava a terra tramortito e infine la proiezione “nature friendly” di ‘Continuavano a chiamarlo Trinità’ utilizzando cuffie wireless per limitare l’impatto sonoro nei confronti dell’habitat circostante.
Terence Hill è ripartito tra saluti e acclamazioni, così come era arrivato. Senz’altro ha amato l’ambiente meraviglioso e incontaminato del Gran Sasso, luogo meraviglioso che è parte della sua storia e che affascina ogni anno i suoi visitatori.