I royals non si lamentano pubblicamente e non rispondono alle accuse, tuttavia Re Carlo III inviò una chiara frecciatina ad Harry.
“Never complain, never explain [mai lamentarsi, mai spiegare]“ – è questo il motto dei royals, della Regina Elisabetta II in primis. Una strategia di comunicazione che ha salvato la monarchia dagli innumerevoli scandali consumati nel corso degli anni. I residenti di Buckingham Palace non rispondono alle accuse, non cedono alle provocazioni e non alimentano dibattiti mediatici che potrebbero compromettere la loro immagine. Si comportano come ciò che sono: figure istituzionali e rappresentanti della patria.
Quando i duchi del Sussex hanno iniziato a sciorinare fatti ed aneddoti privati, i diretti interessati hanno risposto prevedibilmente con il silenzio stampa. In un’unica occasione William ha risposto implicitamente alle accuse della cognata, relative ai presunti commenti razzisti pronunciati ai danni di Archie. L’erede al trono, durante un evento, ribadì l’assenza di qualsiasi sentimento discriminatorio all’interno dell’istituzione. In realtà, anche nell’ottobre del 2023, Carlo III tenne un discorso, il quale – a posteriori – può essere percepito come rivolto proprio al secondogenito.
Il principe Harry avrà colto il velato rimprovero del padre? Nel 2023 Re Carlo III espose un monologo durante un incontro organizzato presso Mansion House. Qui, il sovrano sensibilizzò all’uso cordiale della parola e all’autocontrollo. “Siamo riusciti in egual misura a istruire noi stessi e le nostre comunità all’importanza delle nostre responsabilità reciproche?” – si chiese – “Ci fermiamo, istintivamente e infallibilmente, prima di parlare o agire per assicurarci di dare lo stesso peso a entrambi le parti della bilancia?”. Ed ha infine concluso: “La nostra società sarebbe un posto più gentile e amorevole per questo”.
All’epoca non si parlava di riconciliazione, le parti coinvolte apparivano sensibilmente distanti. Gli esperti reali colsero le parole del sovrano come un invito alla riflessione, rivolto non solo ai presenti, ma anche al figlio residente oltreoceano. Angela Levin non nutrì dubbi sulla natura del discorso: “Penso che sia piuttosto interessante, perché è un messaggio per Harry“.
La giornalista lesse nelle sue parole il tentativo di persuadere il duca a riflettere prima di produrre accuse pubbliche, ricercare il dialogo diplomatico piuttosto che speculare sull’immagine dei membri della sua famiglia. “Stai calmo, non urlare, non brontolare, non pretendere, ma manteniamo le cose in parità” – il concetto evinto dal monologo di Re Carlo III da parte di Angela Levin – “Purtroppo non credo che Harry se ne accorgerà minimamente”. Ed effettivamente, così è stato.