Harry ha raggiunto Londra in queste ore per via di una chiamata che riguarda Re Carlo: cresce la preoccupazione per il sovrano.
Anche dopo la notizia della malattia di Re Carlo, il Duca di Sussex sta continuando a vivere la sua vita negli States insieme alla moglie Meghan Markle e ai loro due figli Archie e Lillibet. La coppia ha infatti deciso di trasferirsi negli Stati Uniti e di allontanarsi dai protocolli reali britannici, optando per uno stile di vita più libero e indipendente. Questa scelta è stata anche documentata nel docufilm Netflix, durante il quale entrambi hanno parlato delle ragioni di questa loro decisione.
Nel Regno Unito sta crescendo sempre di più la forte ansia per le condizioni di salute del Re, che è annunciato da poco di essere malato di cancro. Il primogenito della regina Elisabetta II non sta infatti apparendo pubblicamente già da qualche giorno, e alcune fonti vicine al Palazzo Reale hanno confessato che starebbe molto male. Sui tabloid inglesi sta infatti circolando la notizia di un suo peggioramento.
“Nelle ultime settimane ho parlato con gli amici del sovrano“, ha detto Tom Sykes del Daily Beast, “abbiamo avuto conversazioni riguardo la sua salute, la risposta comune è stata: ‘Non sta andando bene’“. Le fonti dicono infatti che il Re starebbe davvero molto male, più di quello che si immagina. Per questo motivo, Harry e Meghan sono stati invitati a trascorrere l’estate a Balmoral con il Re. Secondo quanto detto dal Daily Star, la Markle non sarebbe concorde a portare a Londra i suoi figli Archie e Lillibet.
Una richiesta, quella di vedere i bambini, che sarebbe stata fatta sia da Re Carlo che da William e Kate. Sembrerebbe anche che il sovrano voglia vedere i suoi nipoti quanto prima e che abbia così manifestato la sua intenzione di riappacificarsi con il figlio e con la nuora. Nonostante questo, Harry e Meghan sarebbero apparsi sempre più distanti dalla Royal Family per motivi che non sono ancora stati resi noti. Cresce intanto la speranza che Re Carlo possa riprendersi quanto prima e che tutto possa sistemarsi al meglio, anche se le voci non predicono nulla di buono.