È rimasta al fianco del conduttore per tutta la durata del Festival di Sanremo, nonostante a un certo punto fosse diventato un vero incubo. Ecco cosa è successo.
Archiviata la 74esima edizione del Festival di Sanremo, il direttore artistico della kermesse Amadeus riflette attentamente sul futuro. Resta da capire se il presentatore avrà ancora intenzione di proseguire oppure davvero si fermerà dopo la quinta stagione consecutiva al timone. Qualsiasi sia la sua decisione, avrà al suo fianco la moglie Giovanna, spalla incrollabile da circa vent’anni. Lo sostiene e lo incoraggia in tutte le avventure che la vita gli pone davanti.
E non solo, perché riesce a sopportarlo anche quando supera ogni limite. Ed è quello che è successo quest’anno, come ha raccontato la diretta interessata in una mini intervista condivisa dai canali social ufficiali de La vita in diretta. Proprio la Civitillo, tra l’altro, è stata inviata al Festival per la trasmissione di Alberto Matano: “Ciao a tutti, Sanremo è finito e sono subito tornata da Alberto Matano. Durante il Festival ho dormito due, tre ore a notte. Pochissime!”.
Non si sbilancia neanche Giovanna Civitillo sulla prossima edizione del Festival di Sanremo, che con ogni probabilità non vedrà il marito Amadeus al timone. Ai microfoni de La vita in diretta infatti non si è sbottonata: “Come immagino il Festival di Sanremo 2025? Sono sincera… Non lo so proprio!”.
Quel che rimane di questi cinque anni passati insieme al conduttore all’Ariston sono i ricordi indelebili: “Il momento più bello di questi ultimi cinque anni? Non ce n’è uno in particolare in realtà, più o meno tutti. Per me sono stati cinque anni bellissimi”.
Non tutte rose e fiori però, perché durante la 74esima edizione della kermesse Ama se l’è vista brutta. La moglie era arrivata al limite della sopportazione. Il motivo? Come i telespettatori ben ricorderanno il conduttore si è parecchio divertito nell’annunciare uno dei gruppi in gara: “Amadeus si è divertito moltissimo a chiamare sul palco i La Sad, devo ammettere. Tant’è che era diventato il mio incubo; si alzava la mattina e con nostro figlio Josè la sveglia ormai era solo questa: ‘LaSaaaad’”.