Ferragnez: secondo Dagospia nel divorzio dell’anno, la madre di Chiara Ferragni avrebbe avuto un ruolo attivo.
L’indiscrezione arriva da Dagospia, con tanto di particolari su alcune frasi che avrebbero suscitato “imbarazzo degli astanti”. Vediamo di che si tratta.
Secondo il portale di Roberto D’Agostino, Marina Di Guardo avrebbe giocato un ruolo attivo nella separazione di Chiara Ferragni e Fedez. Come dimenticare le parole della premier che da Atreju di fatto fecero scattare il Pandoro Gate: “Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti, mostrando le borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari”.
Dopo queste parole, la madre dell’influencer avrebbe cominciato a ripetere queste parole a chiunque incontrasse: “In questi mesi – scrive Dagospia – ha ripetuto a chiunque che il Pandoro gate e le sue conseguenze erano tutta colpa di Fabio Damato e di Fedez”.
A questo, la scrittrice aggiungeva spesso una considerazione: secondo lei la figlia “avrebbe dovuto divorziare”. Di Guardo avrebbe spinto la figlia ad allontanarsi dalle accuse, in quanto “Chiara ha dato da vivere a tutta la famiglia matriarcale: dall’improvvisata scrittrice Marina alle sorelle influencer di seconda fascia”. Dagospia aggiunge: “Di cosa vivrebbero se la stella di famiglia smettesse di brillare?”.
Intanto, pochi giorni fa Di Guardo ha preso le redini delle aziende Ferragni, Fenice e TBS, dopo la fine della collaborazione con Fabio Maria Damato, storico braccio destro dell’imprenditrice digitale. Anche in questo, l’influenza della madre di Chiara sarebbe stata fondamentale.
L’ormai ex manager è indagato per truffa insieme con Chiara e in questi giorni ha dichiarato: “Non mi è permesso in questo momento entrare nel merito del caso Pandoro, ma essendo diventate pubbliche alcune mail insistentemente a me attribuite, devo precisare come nessuna fosse la mia”.
Facio Maria Damato ha voluto specificare anche che non è stata una scelta dell’azienda: “È opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma e volontaria, e non, come diffuso dall’azienda, che “il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale”.
Dagospia non usa mezzi termini e avanza un dubbio: “Ed ecco così che Marina, da mamma tigre qual è, si è messa in prima persona per lottare. La domanda è se lo stia facendo per la figlia o per se stessa”.