Si terrà a Pineto, nella sala teatro del Palazzo Polifunzionale di Largo Fava, il prossimo 11 Novembre alle ore 18.00, la prima proiezione del documentario Dhanyabad realizzato dalla pinetese Sara Pavone e dal regista teramano Manuel Norcini.
La presentazione è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Pineto e sarà moderata dalla giornalista Edda Migliori.
Un lavoro che ha come soggetto l’aiuto diretto alla popolazione nepalese e che è nato per offrire una visione alternativa al modello di cooperazione internazionale tradizionale mostrando l’azione sociale di piccole organizzazioni indipendenti, come lo sono LivingNEPAL, Hugging Nepal e ORCHE. Nel documentario si invita lo spettatore a riflettere su un concetto di aiuto sincero e senza intermediari, sulla necessità di dar valore all’azione sociale di piccoli gruppi che si trovano oggi sul campo ad aiutare le comunità nepalesi facendole responsabili in prima persona nel processo di recupero e di sviluppo verso un modello necessario di autosufficienza. Dando visibilità alle realtà remote dell’Himalaya, al loro stile di vita, ai bisogni legati alla mancanza di risorse e alla posizione geografica di difficile accesso, si vuole avvicinare un turista più consapevole, attento agli aspetti culturali e rispettoso della diversità. Un turista-viaggiatore che non solo sa calarsi nel contesto che lo accoglie ma che è attivo e condivide conoscenze e strumenti utili alle comunità per migliorare le loro condizioni di vita.
“Il Nepal è un Paese al quale sono profondamente legata, perché abitato da un popolo che mi accoglie sempre a braccia aperte. In questo contesto due anni fa è nata l’ idea di realizzare un documentario e condividere con il mondo intero la realtà di un Paese straordinario che si rialzava in piedi dopo la catastrofe, unito alla voglia di esprimere a tutti che l’aiuto che si fa in prima persona è fatto di puro amore e solidarietà, di partecipazione attiva”, ha spiegato Sara Pavone. “DHANYABAD è un viaggio non distaccato, un esempio per affacciarsi al mondo con consapevolezza ed empatia, un invito ad aprire gli occhi e soprattutto il cuore. L’incontro non casuale con la sensibilità e il talento di Manuel, questi mesi di lavoro intenso l’uno a fianco all’altro ha fatto sì che questo sogno si realizzasse, dal mio punto di vista, nel modo più autentico e straordinario”.
“L’idea di girare un documentario è nata nell’estate del 2016 quando ho conosciuto Sara. In realtà è stata proprio lei a farmi questa proposta ed io ho accettato ovviamente. All’inizio non avevamo molto chiara l’idea, era la prima volta che viaggiavo in Nepal, sapevamo solo che volevamo raccontare qualcosa che fosse legato all’idea di aiuto di LivingNEPAL”, ha aggiunto Manuel Norcini. “Quindi sono partito senza una sceneggiatura, senza un programma, senza sapere esattamente cosa sarei andato a riprendere perché prima dovevo conoscere. Eravamo io, la mia videocamera e un paio di altri collaboratori dalla Spagna, esperti del settore video, che si erano già uniti a LivingNEPAL: Alejandro Peréz Garcìa e Marta Aguadé Forellad. Non ho la presunzione di pensare che questo film scuoterà le coscienze della gente ma spero che anche solo qualcuna delle persone che lo vedrà possa trovare una motivazione in più per credere che un modo diverso, più puro e sincero di aiutare è possibile”