“A Le Vie dell’Arte che hanno saputo orgogliosamente rappresentare la nostra Regione al Carnevale di Venezia 2018 con la straordinaria rappresentazione della Presentosa d’Abruzzo”. Questo è il testo della targa consegnata lo scorso 13 febbraio nella sala Corneli di Villa Filiani, dal Sindaco di Pineto Robert Verrocchio, a nome dell’Amministrazione comunale, alla presidente dell’associazione culturale Vilma Santarelli.
“Abbiamo voluto ringraziare le componenti dell’associazione Le Vie dell’Arte – dichiara il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio – in forma pubblica perché, oltre al grande successo ottenuto nel concorso della maschera più bella in uno dei carnevali più antichi ed importanti del mondo, con la Presentosa hanno saputo e voluto rappresentare l’Abruzzo intero. Questo gioiello, che in passato era un oggetto che veniva donato soprattutto alle giovani donne quale promessa d’amore, ora è divenuto un vero e proprio emblema”.
“L’idea è nata l’anno scorso – racconta la portavoce del gruppo Federica Merletti – durante le giornate della neve e del terremoto. Eravamo in riunione intente a programmare la maschere per il carnevale estivo e non sapevamo ancora quale tema scegliere. Durante l’incontro, purtroppo, i TG trasmettevano gli eventi di Rigopiano. Ci furono attimi di silenzio, ad un certo punto alla presidente Vilma Santarelli venne in mente di rappresentare la Presentosa come simbolo di riscatto della nostra terra. A distanza di due ore dall’idea era già pronto il progetto su carta. Abbiamo scelto questo simbolo perché siamo convinte che, nonostante le disgrazie subite, l’Abruzzo e gli abruzzesi abbiano una grande voglia di rinascita. Quindi un omaggio alla nostra terra, un omaggio prezioso. Da quel momento abbiamo iniziato a lavorare sodo con le nostre mani e, a distanza di sei mesi, siamo riuscite ad ottenere ciò che volevamo. Le nostre maschere sono frutto di mesi di lavoro e soprattutto di riciclo.”
“Poi è arrivato il successo al Carnevale di Venezia – conclude Merletti – dove abbiano riscontrato ammirazione e curiosità da parte di tutti. Obiettivamente la nostra maschera era diversa dalle altre. E’ stato veramente come vivere un sogno, un’esperienza bellissima ed emozionante”.