Il no ai trabocchi, l’idea progettuale contenuta nel piano spiaggia e pianificata dal precedente esecutivo, quello guidato da Paolo Camaioni, accende la polemica.
E favorisce prese di posizioni tutt’altro che tenere da parte di chi attorno a quell’idea ci ha lavorato e che ora siede sui banchi dell’opposizione.
Sulla vicenda trabocchi, infatti, l’ex assessore al turismo Massimo Corsi (ora consigliere di minoranza del gruppo Città Attiva) fa delle valutazioni sulla vicenda.
“Aspettavamo con trepidazione questo giorno, ” commenta con una punta di sarcasmo Corsi, ” per capire che il nostro progetto di sviluppo di turismo locale, con l’inserimento di 4 trabocchi-bilance, mai apprezzato dall’attuale maggioranza, era da denigrare”.
Il raffreddamento, infatti, sarebbe da ricondurre ad un parere negativo da parte della Soprintendenza. Ma lo stesso consigliere comunale di Città Attiva, si pone delle domande.
“E’ stato sottoposto il piano demaniale comunale senza passare il consiglio per l’approvazione? Si interroga. “Dove sono gli atti? E cosa è stato chiesto alla Soprintendenza? Potremmo andare avanti per ore con domande di questo genere Secondo noi è stato preso a pretesto un semplice diniego orale, che avviene quotidianiste sulle aree demaniali. Problemi che poi si sono sempre risolti interagendo con le autorità sovracomunali”.
I costi. Tra le perplessità serpeggiate nel gruppo di maggioranza, infatti, c’è anche quella di imprenditori poco disposti ad investire somme importanti per i trabocchi.
” Vale la pena di ricordare”; prosegue Corsi, “che nel precedente bando ci si è aggiudicati uno stabilimento di 150 mq a 780.000 euro circa. Immaginiamo che si troveranno sicuramente imprenditori disposti ad investire qualcosina in più rispetto ad uno stabilimento per un ritorno annuale di circa 5.000 presenze a stagione per trabocco (dato ufficiali dell’associazione Costa dei Trabocchi), che non vogliamo dire avverranno subito ma che certo rappresentano un buon dato di partenza per chiunque cerchi opportunità di investimento nel turismo.
Inoltre, informiamo il consigliere delegato al Demanio e tutta la maggioranza che queste strutture essendo di interesse regionale vanno ben oltre quello che sono le regole sul limite temporale delle stesse, ossia non sono interessate dalla Bolkestein e possono avere una durata minima di almeno 10 anni”.
Insomma, le perplessità sono tante. “ Tali strutture” prosegue, possono essere realizzate anche attraverso un sistema pubblico-privato, ma ci rendiamo conto che il tutto ha bisogno di un impegno quotidiano e continuativo. Il consiglio è che se non si ha tempo da dedicare allo sviluppo della città, c’è sempre la possibilità di lasciar perdere, dimettendosi.
Ricordiamo, da ultimo, ai giovani amministratori, che le vecchie bilance da noi eliminate per mancanza di autorizzazione, fanno parte dello stesso progetto dei trabocchi e quindi è inutile avventurarsi nel tentativo di voler confondere le idee nella speranza che finalmente si possa far credere che un po’ di farina dal vostro sacco cominci ad uscire.
Il sindaco dovrebbe essere informato della situazione delle vecchie bilance in quanto nel suo breve trascorso di Assessore al Demanio doveva far rispettare le regole sulle stesse invece con il vecchio modo di fare politica si è sempre contraddistinto nel “fare per non fare”…nulla. Con estrema delusione e sconcerto attendiamo un dibattito reale sui banchi ufficiali e non su quelli a carattere elettorale”.