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L’Università di Teramo tra la figura di Aldo Moro ed il taglio delle ciocche per le donne iraniane VIDEO

Un giorno ricco di significati quello odierno per l’Università di Teramo.

Iniziato nell’Aula Magna con il convegno “Aldo Moro. La persona prima di tutto”, nell’ambito del Progetto del Consiglio Regionale della Puglia dedicato ad Aldo Moro.

L’incontro è stato organizzato dalla Scuola di Legalità e Giustizia dell’Università degli Studi di Teramo – in collaborazione con il Comune di Teramo – nel cartellone “Eventi” che da quest’anno arricchisce il programma formativo della Scuola con iniziative di approfondimento e presentazione di libri sui temi della legalità e della giustizia.

Il convegno si è aperto con i saluti del rettore Dino Mastrocola e del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, ed introdotto da Fiammetta Ricci, direttrice della Scuola di Legalità e Giustizia, e da Pasquale Iuso, docente di Storia contemporanea all’Università di Teramo. A seguire l’intervento di Gero Grassi, giornalista e scrittore, componente della Commissione Moro 2.

Voce narrante è stata la giornalista Germana D’Orazio, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

Nel pomeriggio, invece, in solidarietà con le donne iraniane e per l’impegno nel rispetto dei diritti umani, in occasione della cerimonia di accoglienza delle matricole dell’Università di Teramo, si è svolta l’iniziativa dal titolo Voci UNITE per “Donne, Vita e Libertà”, con interventi e testimonianze di docenti, personale amministrativo e, soprattutto, studenti.

“L’Università di Teramo – ha spiegato il rettore Dino Mastrocola – è sempre in prima fila nella promozione dell’inclusione, della legalità, del rispetto dei diritti umani e nel sostegno alla parità di genere. Tagliare una ciocca dei nostri capelli, simbolo della solidarietà italiana, è un gesto per essere accanto alle donne iraniane, per non lasciarle sole nella brutale repressione che subiscono, da troppi anni, nel loro Paese. E ci recheremo di persona all’Ambasciata iraniana per consegnare la nostra testimonianza”.