Atri. Si è concluso martedì 17 maggio, il ciclo di incontri dal titolo “Noi e la Storia… Conoscere per capire”, organizzato dall’Istituto Comprensivo di Atri per le classi terze, al fine di promuovere un’attenta riflessione sull’attuale crisi ucraina declinata in vari aspetti: dall’esame delle notizie di cronaca, per passare all’esame delle controverse questioni storico-politiche che riguardano i territori dell’Est Europa e delle loro drammatiche conseguenze.
La serie di quattro appuntamenti ha preso il via martedì 10 maggio, con l’intervento del giornalista Rai Umberto Braccili, che ha condotto gli alunni alla scoperta della nascita della notizia riportata sui mezzi di informazione, mettendo in evidenza il potere della comunicazione e le regole da seguire per la pubblicazione dei fatti, e di come i ragazzi possano essere protagonisti di Tg a scuola o giornali di classe.
Il Prof. Vicenzo Di Marco, Presidente del Centro Studi Vincenzo Filippone-Thaulero di Roseto degli Abruzzi, ha approfondito con gli alunni le vicende storiche che – a partire dalla seconda metà del Novecento – hanno riguardato la Russia e l’Ucraina fino alla guerra in corso, soffermandosi sui tragici effetti che investono inevitabilmente le popolazioni coinvolte dal conflitto, e sulla condizione vissuta dai profughi costretti a lasciare il proprio paese.
“Con questa iniziativa, il nostro Istituto ha inteso proseguire un cammino sempre volto allo sviluppo di una cultura della pace, nel segno della tolleranza e del dialogo interculturale”, ha affermato la Dirigente Scolastica dell’Istituto della città ducale, Nadia Graziani.
“Infatti – ha aggiunto Renata Secone Seconetti, Docente di Lingua Inglese e Funzione Strumentale dell’Area 2 – abbiamo cercato di rispondere al bisogno sempre più urgente di conoscenza dei nostri alunni, sgomenti e allo stesso tempo incuriositi verso ciò che sta avvenendo nell’Est Europa. Con la collaborazione dei docenti che hanno lavorato a questa iniziativa, abbiamo cercato di fornire loro gli strumenti culturali più adatti per comprendere il passato e il presente, come forma di emancipazione per essere liberi di scegliere e crescere umanamente insieme”.