Teramo. L’occasione per “salutare, per certi versi, la biblioteca Delfico, è stata ieri sera, con immagini e documenti a raccontare i duecento anni di storia della biblioteca teramana.
“Come sapete, la Provincia non avrà più fra le sue funzioni quella della cultura ed è in corso un progetto di regionalizzazione delle biblioteche provinciali – ha affermato il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino – c’è da augurarsi che questo percorso garantisca alla Delfico le risorse finanziarie e gli strumenti operativi per continuare ad avere un ruolo da protagonista nel sistema bibliotecario italiano e fra i presidi culturali della nostra regione. Comunque vadano le cose, noi saremo felici se, in questa fase di trasformazione delle Province, la biblioteca potrà collocarsi all’interno di un sistema meno incerto, ma ci dispiacerà molto staccarci da questo pezzo di storia abruzzese, dopo tutte le battaglie condotte in questi due secoli, proprio per far diventare provinciali le biblioteche. Penso di poter garantire, però, in ogni caso, il nostro sostegno”.
Il direttore Ponziani ha ripercorso la storia della Delfico raccontando com’è nata l’idea di una mostra storica e documentaria: “La mostra si è avvalsa del riordino dell’archivio storico, realizzato grazie alla disponibilità della Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo e dell’Archivio di Stato. La Délfico, in due secoli di storia, ricompone il percorso costitutivo-evolutivo della biblioteca e del quadro politico-istituzionale e individua temi, vicende e persone che hanno segnato la sua vita”.
Accanto ai documenti del passato, le immagini contemporanee degli artisti teramani. Dai libri volanti che si inerpicano verso il cielo di Giampiero Marcocci, al bianco e nero usato da Gianluca Pisciaroli, Armando Di Antonio e Gianni Di Giosia, con l’installazione “politica”di Fausto Cheng che immerge i libri nel carbone; fino alle funzioni bibliotecarie rilette in chiave iper-contemporanea da Maurizio Anselmie Domenico Procaccini. C’è anche chi ha giocato sul futuro come Carmine Di Giandomenico e chi propone una rilettura dei “codici”, come Marino Meralangelo. Infine Marco Divitini con una sua interpretazione allegorica della biblioteca.
Le mostre rimarranno aperte fino al 31 gennaio.
INTERVENTO SUL TETTO DEL LICEO. A proposito di Melchiorre Délfico, al quale sono intitolati la Biblioteca e il Liceo Ginnasio di Teramo, la Provincia ha approvato il progetto preliminare per la ristrutturazione e il risanamento del tetto del Liceo di Piazza Dante a Teramo. L’intervento è stato candidato a finanziamento per un importo di 2 milioni e mezzo di euro per il Piano Regionale di edilizia scolastica.