Teramo. Davide Orsini, 27enne sceneggiatore teramano, nel corso del 2° Premio Internazionale per la Sceneggiatura MATTADOR, svoltosi domenica 17 luglio nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, ha ricevuto una menzione speciale per la sceneggiatura del suo lungometraggio intitolato “Soldato Bering”. Un riconoscimento, quello del premio dedicato ai giovani emergenti della scrittura cinematografica italiana, che è l’ennesima conferma di un talento “nostrano” che da anni, ormai, si perfeziona per entrare dalla porta principale della cinematografia italiana.
Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, Davide Orsini è stato nel recente passato co-autore di “The Green Job”, corto-documentario sull’energia fotovoltaica con Alberto Cozzutto e Giacomo Gailli, oltre che responsabile del casting e Assistente alla Regia di Francesco Amato per i cortometraggi “Ma che ci faccio qui!” e “L’uomo più potente del mondo”.
“Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento – afferma Orsini al nostro sito – Vorrei innanzitutto ringraziare Maurizio Palmieri e il corso Tracce per l’aiuto nel realizzare questo lavoro, che tutti mi consigliavano di mettere in un cassetto e considerarlo solo un esercizio. L’apprezzamento che ha ricevuto al Mattador dimostra invece che potrebbe essere anche qualcosa di più”.
Uno scrittore “tout court”, Davide Orsini, con un libro in uscita a settembre – “Romeo e Giulietta”, edito da Fermento Editore – ed un contratto con la casa editrice per la rivisitazione in prosa di altri testi teatrali di William Shakespeare, in una lingua meno aulica e più accessibile al grande pubblico.
“Nel frattempo – conclude Orsini – sto scrivendo un film e cercando un produttore proprio per il mio libro di prossima uscita, buttando sempre un occhio ai vari progetti di produttori televisivi. Continuo a sognare e a migliorarmi per il cinema che vorrei scrivere in futuro. Scrivo. Forse la regia sarà il punto di arrivo di questo mio percorso, non un punto di partenza. Scrivere sceneggiature è il mio punto di partenza. Ho scelto di voler scrivere cinema e televisione perché mi permette di confrontarmi con un gruppo di persone che lavorano su uno stesso progetto, con idee ed energie diverse. Le esperienze fatte fin’ora sono state per me illuminanti, così come lo è stata la mia unica regia all’attivo: “Verona – Non giurare sulla luna”, è un musical teatrale messo in scena da me ed un gruppo di cantanti ed attori al Teatro delle Muse nel lontano 2004. Un punto di partenza per provare a raggiungere traguardi ambiziosi. Sarà dura, ne sono cosciente, soprattutto per lo stato nel quale vige la cinematografia italiana, ma credo che sia giusto provarci fino in fondo. Io ci credo”.