L’Aquila. “Potenziare i dottorati di ricerca, anche usando i fondi del Pnrr: il governo è fortemente impegnato su questo fronte e il nostro obiettivo è portare le borse di dottorato dalle attuali 8-9mila l’anno a 20mila”.
La ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa coglie l’occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 del Gran Sasso Science Institute per rilanciare l’azione dell’esecutivo sull’istruzione superiore. In collegamento con l’auditorium del GSSI la titolare del MUR, dopo aver sottolineato la lungimiranza con cui si decise dopo il terremoto del 2009 di istituire il GSSI a l’Aquila (“un istituto in cui si respira la scienza”), ha ribadito l’importanza dei dottorati di ricerca per il futuro del Paese. “Anche per questo, il 29 dicembre scorso abbiamo introdotto un nuovo regolamento che, pur tenendo ferma la qualità della formazione, rende più semplice l’interazione con l’industria e la Pubblica amministrazione, ambiti nei quali i dottorati devono portare la loro capacità di innovare”.
L’intervento della ministra Messa è stato preceduto dai saluti del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Il presidente Marsilio ha ribadito che il GSSI si è dimostrato “un esperimento perfettamente riuscito, una scommessa sulla quale è stato giusto investire”, mentre il primo cittadino Biondi ha ricordato le tante occasioni di collaborazione tra il Comune e il GSSI: dal Collegio di merito, che metterà a disposizione degli studenti parte del patrimonio immobiliare pubblico aquilano, ai prossimi Osservatori cittadini, dedicati alla cultura urbana e all’impatto della pandemia.
L’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 è entrata poi nel vivo con la relazione del Rettore, il professor Eugenio Coccia. Coccia, al suo ultimo anno di mandato, ha riepilogato le tappe fondamentali nella storia del GSSI, che, dopo un primo triennio sperimentale (2012-2015), dal 2016 è una delle sei Scuole superiori italiane, una istituzione ormai riconosciuta a livello internazionale per la qualità della ricerca nelle sue 4 aree di specializzazione: astrofisica delle particelle, matematica, informatica e scienze sociali. Una popolazione accademica di circa 250 tra studenti, ricercatori e docenti, con mille domande l’anno che arrivano da tutto il mondo per le circa 40 borse di dottorato disponibili. E chi consegue il dottorato al GSSI spesso (nel 40% dei casi) continua il suo percorso di formazione postdoc in prestigiose istituzioni internazionali. Un’eccellenza riconosciuta anche dalla recente visita al Gran Sasso Science Institute del Comitato internazionale di valutazione dell’Anvur.
Il Rettore Coccia ha poi presentato i tanti progetti in cantiere. Tra gli altri, oltre al Collegio di merito e agli Osservatori basati sugli open data, il satellite Nuses, un laboratorio dedicato alle tecnologie spaziali del GSSI presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il progetto, insieme a Thales Alenia Space, della fondazione Gran Sasso Tech, che dovrà stimolare la ricerca e l’innovazione nel settore spaziale e in quello delle tecnologie quantistiche. Strumenti con i quali il GSSI vuole preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide che ci attendono. “Gli esseri umani hanno sempre dovuto affrontare il cambiamento, che però non è mai stato così accelerato”, ha spiegato Coccia. “Noi dobbiamo chiederci: cosa dobbiamo insegnare ai giovani? Quali sono le competenze di cui avranno bisogno in futuro? Nel loro bagaglio ci dovranno essere sicuramente la curiosità e la memoria, intesa come etica della responsabilità”.
Dopo i saluti dell’astronauta Samantha Cristoforetti e di Barry Barish, premio Nobel per la fisica per la scoperta delle onde gravitazionali e membro del Comitato scientifico del GSSI, la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 si è conclusa con la lectio magistralis “La robotica ispirata alla vita” tenuta da Barbara Mazzolai, direttrice del Bioinspired Soft Robotics Lab presso l’Istituto italiano di tecnologia. Un affascinante viaggio alla scoperta di come le più moderne tecnologie possano essere usate per imitare straordinari meccanismi naturali: dalle ventose del polpo agli uncini delle piante rampicanti.
La registrazione della cerimonia è disponibile sul canale YouTube del GSSI: